Eric Garner: New York assolve altri poliziotti bianchi che hanno ucciso un nero

L’episodio nel quale ha trovato la morte Eric Garner nel luglio scorso è indubbiamente un omicidio. Ieri però un tribunale di New York ha stabilito che nessuno debba essere processato e neppure indagato per la sua morte, perché i poliziotti che lo hanno strangolato e soffocato non hanno fatto niente di sbagliato.

ANCORA ASSOLTA LA POLIZIA – Quello di Eric Garner è l’ennesimo caso di un nero ucciso da poliziotti bianchi in circostanze molto discutibili, senza che i poliziotti bianchi subiscano nemmeno un processo perché contro di loro le procure decidono di non procedere o perché, come nel caso di Michael Brown, riescono nella difficile impresa di convincere una giuria che non sia il caso di procedere. Succede in un caso ogni migliaia e opinione comune è che sui fatti di Ferguson il procuratore abbia «guidato» la giuria verso l’assoluzione.

NON RESPIRAVA – Nel caso di Garner è invece stato un giudice di New York a decidere che nessuno dei numerosi poliziotti intervenuti a strangolarlo e poi a soffocarlo una volta a terra, mentre diceva «I can’t breath» (non riesco a respirare) abbia fatto qualcosa di male o infranto le regole. Ciascuno potrà apprezzare come si sono svolti i fatti nel video sopra, Garner era un omone grande e grosso, ma per nulla aggressivo. Colto a vendere sigarette di contrabbando, disarmato, stava resistendo all’arresto semplicemente implorando gli agenti di lasciarlo andare, senza commettere un gesto violento o minaccioso che fosse uno.

LA REAZIONE E LE PROTESTE – Gli sono saltati addosso in diversi, mentre un agente lo strangolava con un braccio, manovra esplicitamente vietata, per la quale un suo collega è stato licenziato sul posto proprio ieri, ma in questo caso per il giudice non è stato un problema nemmeno quello. «I can’t breath»  diventato anche lo slogan usato da migliaia di americani per reagire all’annuncio della decisione, che su Twitter è stata affiancato dall’hashtag #Crimingwhilewhite, che ha accompagnato le confessioni di «crimini» commessi da bianchi e condonati da poliziotti bianchi, molti dei quali decisamente peggiori della vendita di sigarette di contrabbando.

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UNA PRATICA VIETATA – La pratica del chokehold, lo strangolamento del sospetto, è stata per decenni fonte di polemiche negli Stati Uniti, fino a che non è stata vietata quasi ovunque. nonostante questo diversi americani muoiono ogni anno strangolati dalla polizia e, caso strano quanto ricorrente, i neri hanno 4 volte più probabilità dei bianchi di finire uccisi in questa maniera o in qualsiasi altra, di solito a colpi d’arma da fuoco. I poliziotti bianchi che uccidono cittadini neri hanno invece pochissime probabilità di essere condannati, come dimostra anche il caso Garner nemmeno un evidente caso di omicidio attraverso una pratica vietata come il chokehold basta per portare a processo un poliziotto bianco.

LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE – Anche il non luogo a procedere contro i poliziotti che hanno ucciso Gardner ha suscitato grosse proteste, andando a sommarsi a quelle già innescate dal caso di Michael Brown e rivelando come negli Stati Uniti le discriminazioni razziali, pur nascoste da un discorso pubblico che ha fatto del politically correct una religione, sono ancora attuali e ben presenti, nella società come all’interno delle istituzioni.

L’INTERVENTO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA – il Dipartimento di Giustizia aprirà un’inchiesta sul rispetto dei diritti civili di Garner, tra i quali quello ad avere giustizia nel caso del proprio omicidio, lo ha annunciato l’Attorney General Eric Holder. Il governo Obama ha quindi deciso di dare una risposta alle proteste che si sono alzate in tutto il paese e di rispondere alle numerose petizioni di giustizia che si sono levate nelle ultime ore.

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