Eugenio Scalfari: «Non lascerò Repubblica»

Eugenio Scalfari non lascia Repubblica e continuerà a scrivere la sua consueta rubrica domenicale. L’ha confermato il fondatore del quotidiano a Lilli Gruber nel corso di Ottoemezzo su La7: «Non lascerò Repubblica». Tuttavia ha confermato di screzi registrati con l’editore, Carlo de Benedetti, reo di non averlo informato per la scelta di Mario Calabresi come successore di Ezio Mauro.

Eugenio Scalfari
ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

EUGENIO SCALFARI: «INFASTIDITO DAL MANCATO CONSULTO CON L’INGEGNER DE BENEDETTI»

«Io ho avuto un minimo di delusione, di fastidio -ha spiegato Eugenio Scalfari- del fatto che l’ingegnere De Benedetti non mi abbia consultato prima di decidere il nuovo direttore della testata ma me lo abbia comunicato quando il consiglio di amministrazione aveva gia’ deciso. Visto il grande affetto reciproco, pensavo mi consultasse, anche se probabilmente gli avrei dato il nome di colui che poi sara’ il direttore, Mario Calabresi. Ha pensato “Io decido un nome, e se poi Eugenio ne fa uno diverso, gli faccio uno sgarbo». Eugenio Scalfari ha poi spiegato che lo strappo è stato ricucito dallo stesso De Benedetti, andato a trovarlo per chiedergli scusa.

 

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EUGENIO SCALFARI: «CONTINUO CON LA MIA RUBRICA DOMENICALE. ME L’HA CHIESTO MARIO CALABRESI»

Il fondatore di Repubblica ha anche ribadito che scriverà ancora ogni domenica sul quotidiano, confermando tuttavia di aver manifestato l’intenzione di una “rottura” con il passato: «Ho chiesto di scrivere senza una data fissa ma quando ho voglia di scrivere, perché una rubrica fissa richiede un grande lavoro di preparazione, la lettura di un gran numero di giornali ed è faticoso. Poi è venuto Mario Calabresi a trovarmi a casa e mi ha chiesto di continuare con la rubrica domenicale per una serie di ragioni, tra cui: “Quello che tu scrivi serve anche a me per entrare definitivamente dentro l’atmosfera di Repubblica”, mi ha detto. E poi mi ha detto che priverei il paese di una voce importante. Allora ho accettato tutto e continuero’ a scrivere di domenica». (Photocredit copertina ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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