Euro 2016: il tracollo dell’Olanda
07/09/2015 di Maghdi Abo Abia
Salvate il soldato Olanda. Gli Orange rischiano di essere i grandi esclusi da Euro 2016 nel giorno della festa di Inghilterra, Repubblica Ceca e Islanda, qualificate al torneo. Ad aggravare la situazione il fatto che Islanda e Repubblica Ceca erano nel gruppo dell’Olanda, battuta a sua volta 3-0 dalla Turchia lo scorso sabato, una sconfitta che vale il quarto posto per i ragazzi di Danny Blind.
OLANDA, LA SCONFITTA IN TURCHIA E L’INCUBO DELL’ELIMINAZIONE
Con questa vittoria i ragazzi di Fatih Terim hanno conquistato il terzo posto del girone, valido per gli spareggi. I primi due come detto sono andati. E ormai c’è il rischio che Sneijder, Robben e compagnia possano seguire l’Europeo francese comodamente dal divano di casa. Ma perché è successo questo, considerando che l’Olanda è stata finalista nel Mondiale 2010 e semifinalista in quello 2014, con tanto di vittorie straordinarie su Spagna (alla prima partita) e Brasile (nella finale per il terzo e quarto posto?) Probabilmente, come sostiene la Bbc, tutto dipende dalla partenza di Louis Van Gaal, sulla panchina Oranje al Mondiale 2014. Ma potrebbe non essere così.
OLANDA, DALL’ESALTAZIONE DEL 2010 AL DISASTRO ODIERNO
Bert van Marwijk condusse l’Olanda in finale nel 2010. Van Gaal decise nonostante il risultato di cambiare tutto, passando dal 4-3-3 al 5-3-2. Uno schema strano, forse attendista, sicuramente redditizio ma poco amato in patria. Tanto che dopo la fine del Mondiale brasiliano e la partenza del tecnico di Amsterdam, da sempre fautore del collettivo, Guus Hiddink, suo successore, aveva deciso di tornare al 4-3-3. Il doppio cambio di modulo ha influito negativamente sui giocatori. Le vittorie non sono arrivate e dopo qualche tempo si è deciso di mandare via il “vecchio” Hiddink per sostituirlo con Danny Blind.
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OLANDA, I TRE VETERANI E LA DIFESA “INADEGUATA”
Blind si è trovato davanti un gruppo formato dai “veterani”, Robin Van Persie, Wesley Sneijder e Arjen Robben, tutti e tre a vario titolo ormai sul crinale che porta al viale del tramonto, dalle promesse Memphis Depay, Daley Blind (si, il figlio) e Georgino Wijnaldum e da giocatori non adatti alla causa. E, ironia della sorte, i peggiori sono i difensori. Perché è vero che nel calcio vince chi segna un goal in più dell’avversario ma è altrettanto vero che il primo comandamento è “non prenderle”. Il “capro espiatorio”? Bruno Martins-Indi, 23 anni, famoso più per gli occhi pallati che per le sue doti di difensore. Farsi cacciare fuori nella sfida decisiva contro l’Islanda per aver colpito un avversario, nella fattispecie Kolbeinn Sigthorsson, non è proprio segno di maturità. Infatti è stato mandato fuori, ed il resto è storia.
OLANDA, FINE DI UN CICLO?
Torniamo poi ai tre “campioni” appannati. Van Persie sembra il fratello scarso dell’attaccante che ha fatto sognare la Premier League, Sneijder è dal 2010 che si è perso mentre Robben è tutto rotto, con buona pace dei giochi di parole. Il punto è che la squadra non dice niente a loro tre. Ed anzi, costoro non perdono tempo a puntare il dito contro i compagni, vedi Robben e la sua “condanna” ai danni di Martins Indi. In uno spogliatoio così forse serviva un generale come Van Gaal. Ma ora l’olandese è al Manchester United. Guus Hiddink è un personaggio notoriamente più “pacato” e probabilmente ha perso il controllo del gruppo. Danny Blind semplicemente non ha esperienza.
OLANDA, POCHE SPERANZE
Ed i tifosi ci stanno male. Malissimo. Chi pensava ad una bella estate francese tra stadi, vini e partite si sbagliava, e di grosso. La squadra ha perso la stima dei tifosi che parlano di orgoglio nazionale ferito. La stampa parla addirittura di “barzelletta d’Europa”, riferendosi agli Oranje. Che ora, un po’ come accade all’Italia, devono sperare nei risultati altrui per qualificarsi ai playoff ai danni della Turchia. I ragazzi di Terim giocheranno le ultime due sfide in Repubblica Ceca ed in casa contro l’Islanda. L’Olanda andrà in Kazakistan ed accoglierà la Repubblica Ceca. Agli Oranje servono 6 punti e devono sperare che la Turchia non ne faccia 4. Altrimenti ciao Europeo. (Photocredit copertina STR/AFP/Getty Images)