L’uscita di scena, nell’anno in cui la Spal è tornata in Serie A. Il giornalista Everardo Dalla Noce, storico sostenitore della formazione di Ferrara, è morto all’età di 89 anni. Il suo volto, reso celebre dai collegamenti dalla Borsa di Milano per il Tg2, e la sua voce, prestata per anni alla trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto, mancheranno a tutto il mondo del giornalismo.
È scomparso Everardo Della Noce – Giornalista radiotelevisivo e grande tifoso biancazzurro
Il cordoglio della famiglia @spalferrara https://t.co/pFWs7weztG pic.twitter.com/XhkHZDRlCu— SPAL (@spalferrara) 12 dicembre 2017
Everardo Dalla Noce era stato anche inviato della trasmissione Quelli che il calcio, condotta da Fabio Fazio. La sua collaborazione andò avanti dal 1993 al 1997. Celebri i suoi collegamenti dal «terrazzo di casa sua». Personalità eclettica e di spessore culturale, riusciva a rendere interessanti e accattivanti anche i collegamenti – piatti per antonomasia – dalla Borsa di Milano. Famosa restò la sua affermazione all’indomani dell’annuncio della fine della Guerra del Golfo: «C’è un’antica regola di borsa: quando un grande evento finisce, il mercato si assesta».
Dopo un passaggio al TG5 – venne licenziato da Enrico Mentana perché aveva fatto una comparsa all’interno di uno spot della Fiat – intraprese la carriera di presidente federale, arrivando a ricoprire il ruolo di vertice della Federazione Italiana Baseball Softball: l’avventura durò soltanto nove mesi, dopo i quali presentò le dimissioni con chiaro intento polemico.
Non solo lo sport e l’economia all’interno della sua ricchissima carriera da giornalista: Everardo Dalla Noce, infatti, curò per diverso tempo la rubrica d’arte de Il Sole 24 Ore. Gli aneddoti sulla sua presenza in televisione raccontano di feroci prese in giro a causa delle sue cravatte sbagliate. Alla vigilia della sua avventura a Quelli che il calcio, si espresse così: «Sa cosa mi piace di più di questa nuova trasmissione di RaiTre? Che finalmente non devo mettermi più la cravatta. Io non ho mai dato importanza alla moda, aprivo l’ armadio e la prima che capitava andava bene. Non è colpa mia se non le ho mai sapute scegliere. La televisione del 2000 è dalla mia parte».