«Facebook ha censurato la mia foto di nudo perché sono grassa»
18/03/2014 di Redazione

Segnalata a Facebook per aver pubblicato sul proprio profilo una foto di nudo. Per la precisione un nudo artistico, che ritrae una donna con le natiche scoperte, pur non mostrando nulla di particolarmente scabroso. Fino a qui non ci sarebbe nulla di troppo strano se non fosse che Caterina Cavina, che ha subito la punizione del social network, ne fa una questione di principio e afferma di essere stata censurata perché la donna della foto è una «diversamente magra».

LA SCRITTRICE SEGNALATA PER UNA FOTO DI NUDO ARTISTICO – Protagonista di questa storia, raccontata da Gianluca Nicoletti su La Stampa, è Caterina Cavina, scrittrice emiliana autrice di Le ciccione lo fanno meglio, best-seller che abbraccia la causa della «ciccia femminile» e fonte di ispirazione per tutte le donne dalle taglie forti. Eppure quella foto, scattata da Giuliano Gardenghi e presente da tempo sugli album della scrittrice, è stata segnalata ai vertici del social network per aver violato le regole di Facebook. Risultato: 24 ore di «squalifica». Niente possibilità di pubblicare nuovi contenuti, di commentare o anche solo di mettere un «Mi piace». E questo – dice Caterina – per colpa di qualche «obesofobo»:
“Una breve comunicazione a chi mi segue su Facebook. Per 24 ore non potrò commentare, pubblicare, piacciare, fare nulla tranne che chattare. Sono stata segnalata.” Mi viene già da ridere e la chiamo: “Sono stata segnalata e punita per una foto, quella del culo, detta come va detta. Una foto d’arte di Giuliano Gardenghi che, tra l’altro era presente nei miei album da tempo. E’ stata censurata dopo che qualche “obesofobo” ha detto che facevo pubblicità favorevole al grasso!” La foto era stata pure esposta in varie rassegne d’arte, una pittrice ne sta ricavando un quadro perché secondo lei ricorda le odalische di Ingres.
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«MI HANNO DETTO CHE FACEVO PUBBLICITÀ AL GRASSO» – E non finisce qui. Perché mentre sul social network più famoso del mondo circolano foto di nudo artistico senza che nessuno ci trovi nulla da ridire a Caterina, oltre che alla «punizione» del Signor Facebook, cominciano ad arrivare anche messaggi minacciosi e spiegazioni di vario tipo, compresa l’accusa di fare l’apologia del grasso:
Il pretesto censorio arrancava persino su motivazioni para sanitarie: “Non dovresti far vedere che una persona grassa può essere anche bella. Fai pubblicità all’obesità che è una malattia.” Fino a che qualcuno l’ha segnalata e per le leggi di Facebook Caterina è stata messa in punizione, buttata fuori per 24 ore, perché se a tante modelle, signore avvenenti, escort è consentito farsi fotografare nella stessa cruda esposizione, lei non può farlo. Al tempo dei talebani della magrezza, la nudità cicciona è solo pornografia.
(In copertina: la foto «dello scandalo» di Giuliano Gardenghi)