Storia di un fake bot sulle casette del terremoto
28/12/2017 di Stefania Carboni
“È una notte speciale x me perché stanotte dopo oltre 5 anni dal sisma dormo x la prima volta a casa mia. E mi andava di condividerlo con voi“.
Questa frase, twittata da Carla (oltre 19mila followers), è uguale identica a quella di altri account Twitter. Carla ha ricevuto oltre 3mila cuori e centinaia di retweet. Presente su Twitter dal 2014 ha pensieri similari a quelli di molti altri utenti.
Fate schifo. Vi segnalo. pic.twitter.com/BF3S5lpFVs
— RaimondoCampanella (@RaimondoCamp) 28 dicembre 2017
La stessa frase, identica, con gli stessi caratteri, pause e concetti, è stata cinguettata altre decine e decine di volte nel corso di questi ultimi anni da diversi account: 2014, 2015, 2016, 2017. Capirete però che il tempismo – con la polemica sulle casette consegnate ai terremotati – suona davvero ambiguo.
L’ESERCITO DEI FAKE BOT (CHE COPIANO TWEET ORIGINALI)
Carla ha palesemente copiato il pensiero di uno scrittore originario dell’Aquila, una persona reale. Si tratta di un tweet del 2014. Questa prassi – da fake bot- non è rara. Anche altre persone, che hanno copiato quel tweet nel tempo, ripetono la stessa azione verso altri utenti. Clonano i pensieri provenienti, magari, da account originali. Un esempio:
Le relazioni sono come i farmaci: quelle sbagliate possono ucciderti, ma quelle giuste ti salveranno
— Carla (@CarlaMilanese) 11 maggio 2017
Le relazioni sono come i farmaci: quelle sbagliate possono ucciderti, ma quelle giuste ti salveranno
— Silvia Furiasi (@SilviaFuriasi) 17 dicembre 2017
Chi c’è dietro l’esercito dei fake bot? Difficile saperlo. In questo caso però non sembra ci sia dietro (per ora) un rilevante attivismo politico. Anzi, dall’analisi, veloce dei vari profili emergono status neutri, molte citazioni, qualche call to action – diventate già virali – con invito a cambiare immagini profilo. O sondaggi:
Nell’ottica delle prossime #elezioni, a prescindere dal sistema elettorale.
Chi è per te il leader del #centrodestra?— IsayData (@IsayData) 17 ottobre 2017
Obiettivo dei fake bot è conquistare il maggior numero di followers. Più followers hai più vale la tua utenza. Anche se “falsa”. I bot servono per aumentare il bacino social della tua azienda, fare recensioni e i giudizi pilotati su piattaforme come Amazon o TripAdvisor. I fake bot possono sostenere un politico: come già accadde per Trump sulla net neutrality (sì questa fa ridere un bel po’). Si possono vendere e acquistare. Nonostante la piattaforma stia migliorando la sua lotta contro troll e profili falsi c’è ancora molto lavoro da fare. Troppo. Finora Carla non ha risposto alle nostre domande via Twitter.
Suvvia si capisce. Lasci troppe tracce. Chissà @carlaminotta come è riuscita a riesumare questo pensiero del 2014.
— Stefania Carboni (@Fioskyna) 28 dicembre 2017