Flop Varoufakis, Fassina ci crede: «In Italia sarà diverso»
22/09/2015 di Redazione
Aveva lanciato un asse con Yanis Varoufakis e condiviso le critiche a Tsipras per aver accettato un nuovo memorandum in Grecia. Ora, dopo il flop elettorale di Unità popolare (gli scissionisti di Syriza votati dall’ex ministro ellenico e rimasti fuori dal Parlamento, ndr), in casa renziana non gli hanno risparmiato gli sfottò: «Fassinakis? Al 2%…». Intervistato dalla Stampa, l’ex dissidente Pd Stefano Fassina ha replicato rilanciando il cantiere delle formazioni a sinistra del Pd, da Sel a Civati, passando per ex M5S: «In Italia sarà diverso, la nostra è una proposta seria, non intendiamo fare un’operazione minoritaria, ma di governo», si è difeso.
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FASSINA PROVA A RILANCIARE: «IN ITALIA SARÀ DIVERSO…» –
Dalla direzione Pd lo stesso Renzi ha utilizzato il verdetto delle urne elleniche per attaccare chi è tentato nel Pd dallo strappo: «Chi di scissione ferisce, di scissione perisce..». Ma Fassina ha contestato il suo ex segretario e i suoi fedelissimi, accusandoli di voler strumentalizzare il risultato a suo favore: «Loro non sono stati dalla parte di Tsipras, ma del più forte, col modello liberista e conservatore dell’Europa: non vedo come possano appropriarsi di questo risultato e tentare di rovesciarlo su chi cerca di portare avanti una battaglia per il lavoro e la giustizia sociale».
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E la sconfitta della “scommessa” di Varoufakis, il partito di Unità popolare dell’ex ministro Lafazanis? «Va interpretata in un contesto di sfiducia nella possibilità di costruire un’alternativa all’agenda liberista che domina l’Ue. E la sua proposta era improvvisata e si contrapponeva a Tsipras invece che alle forze che hanno imposto il nuovo memorandum». Per Fassina, resta però un tema rimosso nel corso delle elezioni greche e del dibattito sul verdetto: «Il memorandum firmato dalla Grecia è insostenibile».