Gli animali vivevano in «cattive condizioni». In strutture di detenzione inadeguate. È per questo motivo che fra giovedì e venerdì scorsi nella frazione di Castel di Guido a Roma è stata posta sotto sequestro dai Carabinieri Forestali l’azienda agricola del Comune, una fattoria con stalla e 86 bovini. Ad intervenire sono stati i militari della Soarda, la Sezione operativa anti bracconaggio e reati in danno di animali.
La vicenda è stata raccontata da Repubblica Roma in un articolo a firma di Margherita D’Amico. La tenuta sequestrata è una delle due di proprietà della Regione Lazio governate dal Campidoglio dal 1980, la cui gestione si è fatta negli ultimi anni particolarmente complicata per problemi economici. Il buco di bilancio dell’azienda agricola di Castel di Guido è di circa 800mila euro l’anno e, nonostante sia estesa 2mila ettari, non riesce a produrre neanche il foraggio necessario per il sostentamento di una settantina di vacche frisone da latte che vivono al chiuso, mentre le maremmane all’aperto.
Le difficoltà sono note, soprattutto agli amministratori. Gli immobili e i terreni appartengono alla Regione ma le attività agricole e zootecniche sono rimaste in capo al Comune, e consiglieri e sindaci hanno con sopralluoghi e atti amministrativi l’esigenza di una svolta nella gestione. In questo senso risulta singolare l’iniziativa di Virginia Raggi, che ha manifestato il proprio interesse per la salvaguardia di Castel di Guido e per la Tenuta del Cavaliere in un post su Facebook pubblicato nella giornata di sabato, dopo il sequestro. «Queste attività – ha dichiarato la prima cittadina – potrebbero rappresentare una grande opportunità di rilancio del territorio dell’agro romano» invece «sono luoghi di sprechi di denaro pubblico e malessere per gli animali allevati». Le associazioni animaliste chiedono che le parole della sindaca si traducano subito in fatti e che la tenuta diventi un paradiso per persone e animali.
(Foto di vacche in una stalla da archivio Ansa)