The fappening: FBI perquisisce la casa di un uomo a Chicago
10/06/2015 di Alessio Barbati
L’estate scorsa un hacker aveva violato i profili personali di decine di star dello showbiz americano, rubando e diffondendo in rete alcune foto hot. Quel giorno viene ricordato dai più come “Fappening” per motivi difficilmente spiegabili in italiano. Un cataclisma pornografico che scaldò ulteriormente l’estate 2014 e che ha portato, oggi, alla prima perquisizione e al successivo sequestro di cellulari, computer e altri dispositivi che potrebbero essere stati utilizzati dal presunto hacker.
L’INDAGINE –
Un’indagine dell’FBI recentemente desecretata, ha portato alle perquisizioni dei federali in un’anomima villetta di mattoni, nel South Side di Chicago. Stando all’affidavit dell’agente speciale dell’unità Crimini Informatici Josh Sedowsky, qualcuno da questa abitazione avrebbe più volte violato gli account iCloud delle star.
«Sulla base dei registri ottenuti dalla Apple – scrive Sedowsky – uno o più computer sono stati usati nella abitazione appartenente ad Emilio Herrera, per accedere senza autorizzazione alle email e agli account iCloud nel corso di diversi mesi».
Il documento conferma per la prima volta l’autenticità delle foto e l’identità delle vittime che, se ancora non fosse chiaro, vengono identificate con le iniziali “A.S., C.H., H.S., J.M., O.W., A.K., E.B., e A.H.”. Si può ragionevolmente supporre che si tratti di Abigail Spencer, Christina Hendricks Hope Solo, Jennette McCurdy, Olivia Wilde, Anna Kendrick, Emily Browning, e di Amber Heard. La più colpita è stata sicuramente Jennifer Lawrence che in un interrogatorio si è detta sconvolta e dimostrandosi “incredibilmente scossa e vittima di attacchi d’ansia”.
GLI ACCOUNT –
Il presunto cracking di Heerrera è andato ben oltre quella ristretta lista di celebrità: tra il 31 maggio 2013 e il 31 agosto 2014, il suo indirizzo IP «è stato utilizzato per accedere a circa 572 account unici di iCloud» per 3263 volte. L’FBI non rivela il numero esatto di account noti violati dall’hacker, limitandosi a comunicare che “un certo numero” di questi apparteneva alle celebrità coinvolte nel Fappening. La deposizione cita altri 4980 tentativi di ripristino di 1987 diverse password.
LA MODALITÀ –
Se prima era chiaro, adesso è sicuro che le modalità di accesso utilizzate per il furto siano le più antiche (e le più affidabili) della pirateria informatica: email di phishing per reimpostazione della password. Si tratta di un tipo di truffa effettuata in rete attraverso la quale “un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso”.
I NODI –
Quello che ancora non è chiaro è il “come” queste persone, e nello specifico Emilio Herrera, siano state scoperte. Chiunque, in grado di hackerare un profilo iCloud, sarebbe perfettamente capace di mascherare l’indirizzo IP del suo computer. Sono le basi. L’FBI non ha voluto rispondere a questa domanda. Il secondo punto è il fatto che Herrera non sia accusato di alcun reato, non è nemmeno considerato un sospetto. Il portavoce dei federali ha rifiutato di commentare i particolari dell’indagine limitandosi a dire che nessuna accusa era stata depositata nei confronti del proprietario di casa.