Femminicidio a Firenze, la madre dell’omicida-suicida: «Era un bravo ragazzo»

Categorie: Cronaca, Italia

Matteo Di Teodoro accoltella a morte l'ex moglie Michela Noli poi si uccide. «Mattia a volte soffriva di stati depressivi, ma di sicuro non era un uomo violento. Quello che ha fatto non ha giustificazioni»

«Mattia era un bravo ragazzo, una persona per bene. Il gesto che ha compiuto non ha giustificazioni. Sono due giorni che piango, non so cosa dire, davvero». A parlare, ancora sotto choc, è la madre di Mattia Di Teodoro, 33 anni, impiegato nella tipografia di famiglia: domenica notte ha dato appuntamento alla sua ex moglie, Michela Noli, hostess di terra due anni più giovane, l’ha fatta salire in macchina e condotta in una zona isolata lungo l’Arno, alla periferia di Firenze, e poi uccisa con 20 coltellate. Con lo stesso coltello, si è poi tolto la vita. Non aveva mandato giù la separazione e la storia di Michela con un nuovo compagno: dopo settimane di messaggi e telefonate – «Se continua così lo denuncio per stalking» avrebbe riferito in quei giorni Michela – l’omicidio-suicidio, annunciato da una lettera e da un sms a un amico. Aveva giurato lei che era l’ultima volta che si sarebbero visti: tragicamente, è andata proprio così. L’ennesimo femminicidio.



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Così la madre di Mattia intervistata da Christian Campigli su La Nazione:

«È un dolore fortissimo, che ti lacera dall’interno e non ti abbandona mai. Nemmeno per un istante. Mattia era un ragazzo mite e riservato, a volte soffriva di stati depressivi, ma di sicuro non era un uomo violento. […] Probabilmente non era in grado di andare avanti, di rifarsi una vita. Parlava di continuo di lei, sempre al presente. Era convinto che, presto o tardi, l’avrebbe riconquistata».