Fertility Day 2016, la cartolina choc con il figlio unico che si deve vergognare. Bufera sui social network

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Ancora polemiche sui social per le cartoline della campagna promossa dal Ministero della Salute di Lorenzin. Ma il ministro minimizza

FERTILITY DAY CARTOLINA FIGLIO UNICO

Non bastasse la cartolina della cicogna, con l’ “invito” a darsi una mossa. O quella, contestatissima, che mostra una donna che tiene in mano una clessidra. O, ancora, la cartolina in cui si azzarda come la fertilità sia un bene comune. Tra i messaggi offensivi lanciati dalla campagna flop del Fertility Day, ideato dal Ministero della Salute di Beatrice Lorenzin, si trova anche di peggio.



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È il caso della cartolina, forse la peggiore per violenza psicologica, che mostra un bambino e un’ombra, minacciosa e pressante, alle sue spalle. Con tanto di slogan: “Il rinvio alla maternità porta al figlio unico. Se arriva“. Altro messaggio subito preso di mira in rete e sui social network:  «Come ghettizzare il figlio unico e alimentare il senso di colpa della coppia. Immagine terribile», si legge. Altri accusano: “Cosa ne sanno loro del figlio unico…“. E c’è chi si rifugia in un amaro sarcasmo:  «Shadow, lo spietato fratello immaginario del figlio unico. Il villain più terrificante mai inventato». .  



 

Sembrava – o si sperava – fosse soltanto un fake, non un’altra cartolina da censurare. Invece, è tutto vero. E anche se il sito non è più accessibile,  sui sociali network non pochi denunciano la cartolina con il figlio unico e l’ombra alle sue spalle. 



Alcune cartoline choc della campagna sul Fertility Day (credit: Twitter)

CARTOLINE FERTILITY DAY: SITO NON ACCESSIBILE, MA SUI SOCIAL DENUNCIATE LE CARTOLINE SCANDALO

Eppure Beatrice Lorenzin minimizza, intervistata dalla Stampa: «Mi scusi, ma c’è scritto da qualche parte ‘Devi fare un bambino’ o ‘devi partorire’? Distinguiamo l’aspetto sociologico da quello sanitario. Noi vogliamo informare le persone, a tutto campo, anche sulle malattie sessualmente trasmissibili: con la campagna e con il lavoro nelle scuole, nelle farmacie, nelle Università, dai medici». E ancora, interpellata dall’Ansa:  «La campagna del Ministero della Salute per il Fertility Day resta nella sua impostazione ma stiamo rivedendo le due cartoline che hanno fatto più scalpore, quella della clessidra e quella che dice ‘datti una mossa”. Abbiamo 22 giorni per migliorare la qualità della campagna». Come se le altre, compresa quella del figlio unico, fossero migliori. E non l’ennesimo simbolo di una campagna discriminatoria e violenta.