Veronica Padoan, la figlia del ministro in piazza contro Orlando e il governo

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Col megafono, in testa ai manifestanti e ai braccianti africani sfruttati dai caporali, attacca durante la visita del Guardasigilli a Foggia: «Questa non è giustizia»

Il governo? C’è chi lo contesta anche “in famiglia“. Con tanto di megafono, sotto la prefettura di Foggia, insieme ai braccianti africani sfruttati nei campi pugliesi dai caporali. Alla testa dei manifestanti, contro i “signori del Palazzo“. E contro il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. È il caso di Veronica Padoan, figlia del ministro dell’Economia. Un cognome che quasi nasconde, perché non ha importanza per l’attivista: «Non dovrebbe essere importante chi sono, ma quel che dico», replica lei a Repubblica. 



 

LA FIGLIA DI PADOAN CONTRO IL MINISTRO ORLANDO

C’era anche Veronica a protestare con la rete “Campagna in lotta”, in occasione del vertice sul caporalato, alla presenza dello stesso Guardasigilli: «Caro ministro dell’ingiustizia…», grida insieme ai compagni, dal megafono. Contro le politiche e gli «slogan» dell’esecutivo. Per poi precisare, dalle colonne del quotidiano diretto da Calabresi:



«La nuova legge sui braccianti pronta? Non è certo quello che serve. L’unico strumento per cambiare le cose sono i contratti nazionali di lavoro e gli accordi provinciali. L’unico modo per eliminare lo sfruttamento»

 



E ancora:

«Non inserire la questione del trasporto e dell’abitazione all’interno dei contratti significa regalare l’illegalità ai caporali. E questi signori lo sanno bene. Sanno che gli strumenti per cambiare le cose sono proprio quei contratti che loro hanno firmato. Sanno che la legalità del territorio e del lavoro in agricoltura passa attraverso la legalità di chi ci lavora»