C’è la svolta nel caso dell’omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina di Caivano che due anni fa è morta dopo essere precipitata dal balcone del palazzo dove viveva. Per la sua morte è stato fermato Raimondo Caputo, compagno di una vicina di casa di Fortuna, il presunto “orco” che avrebbe abusato di Fortuna e di altre bambine e che poi avrebbe scaraventato la piccola dall’ottavo piano. Fondamentale la testimonianza di Anna, un’amichetta di Fortuna che sarebbe stata al corrente di quanto accadeva e che sarebbe stata lei stessa vittima di violenze.
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All’indomani del fermo di Raimondo Caputo parla anche la madre di Fortuna Loffredo, Mimma Guardato, che in un’intervista a Daniela De Crescenzo per Il Tempo dice di aver da sempre avuto sospetti su Caputo:
Dal primo giorno ho sempre sospettato di lui, perché mia figlia è scomparsa dalla sua casa. Quel giorno Chicca era salito al settimo piano con la sua amichetta, la figlia della compagna di Caputo, Marianna, e non è mai tornata indietro.
Lei conosceva quell’uomo?
No, frequentavo solo Marianna. Le nostre figlie erano amiche, stavano sempre insieme. Di lei mi fidavo. Ma sbagliavo.
Mimma Caputo dice di non aver mai avuto sospetti che la piccola Fortuna subisse violenze:
Era una bambina allegra, non mi ha mai raccontato nulla di allarmante. Se l’avesse fatto l’avrei salvata. Se avessi saputo qualcosa, a quell’uomo avrei tagliato la testa dal collo al momento opportuno.
E il fatto che il presunto “orco” che ha ucciso sua figlia sarà punito non è di alcun sollievo per la mamma di Fortuna:
Lui e la sua compagna andranno in galera, ma l’ergastolo ce l’ho io che ho perso mia figlia e non la rivedrò mai più. Devono pagare, devono marcire in carcere, ma il dolore di una mamma non sarà mai uguale alla loro pena.
(Photocredit copertina: ANSA / CIRO FUSCO)