Abruzzo: il gattino è morto ma i bimbi non lo sanno. Maresciallo finge l’inchiesta
05/08/2016 di Redazione
Oggi il Messaggero racconta una storia commovente. Un maresciallo dei carabinieri ha sostenuto il padre di due bambini, sul rapimento, falso, del gatto di casa. Figaro purtroppo era morto di gastroenterite ma nessuno in famiglia aveva il coraggio di dire la verità ai due piccoli. Siamo a Balsorano, Abruzzo.
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Ecco la storia:
«Maresciallo hanno rapito Figaro, il nostro gattino, i ladri sono entrati di notte nel giardino della nonna e lo hanno preso. Per favore ci aiuti a trovarlo, siamo venuti qui apposta». «Qui» è la caserma dei carabinieri di Balsorano, in Abruzzo, e Figaro è il micio di Flavio e Valerio, gemelli romani di 11 anni in vacanza in un paese vicino. Figaro in realtà è morto per una gastroenterite, così ha detto il veterinario alla nonna dei gemelli, ma loro non lo sanno. Da giorni piangono e si disperano e cercano il gatto nei giardini accanto alla villetta delle vacanze.
Nessuno in casa ha il coraggio di dire ai bambini che Figaro è morto, e allora il padre inventa la storia del rapimento. Lo fa per dare una illusione ai figli di ritrovare il gatto, e spera anche che con il passare dei giorni la ricerca del micio si allenti. Macché, Flavio e Valerio sono intenzionati a ritrovare il loro amico e percorrono per giorni le strade del paese e sussultano ogni volta che intravedono un gatto grigio. «Papà andiamo dai carabinieri» dicono alla fine i gemelli e il padre non può dire di no. Arrivati in caserma l’uomo si allontana dai figli e mette al corrente il maresciallo su tutta la vera storia. Si scusa con il comandante e ammette: «Non sapevo come fare a dire di no».
(foto di repertorio ANSA / CIRO FUSCO)