George Weah presidente della Liberia, come ha vinto l’ex stella del Milan e Pallone d’Oro

29/12/2017 di Andrea Mollica

George Weah è diventato presidente della Liberia. L’elezione di uno dei calciatori più famosi e apprezzati degli anni novanta alla guida di un piccolo Paese africano come la Liberia ha generato molto interesse, sicuramente più elevato rispetto ad altre consultazioni politiche del Continente. La vittoria di George Weah era piuttosto attesa: al primo turno era arrivato in testa, distanziando di circa dieci punti il vicepresidente Joseph Boakai. Il secondo turno delle presidenziali in Liberia è stato rimandato di diverse settimane a causa delle contestazioni di altri candidati.

George Weah presidente della Liberia, come ha vinto l’ex stella del Milan e Pallone d’Oro

Durante la prolungata campagna elettorale del ballottaggio l’attuale presidente della Liberia, in scadenza di mandato, Ellen Johnson Sirleaf, aveva rimarcato la sua equidistanza tra George Weah e Joseph Boakai. Un messaggio molto rilevante in appoggio all’ex giocatore del Milan, visto che il vicepresidente Boakai era candidato dallo stesso partito della presidente uscente. George Weah è arrivato alla guida dalla Liberia dopo un lungo percorso politico, iniziato poco dopo il suo definitivo addio al mondo del calcio. Il Pallone d’Oro del 1995 si era candidato alla presidenza della Liberia nel 2005, subito dopo la fine di una sanguinosa guerra civile costata la vita a centinaia di migliaia di persone. Dodici anni fa Weah era stato battuto da Ellen Johnson Sirleaf al ballottaggio, dopo esser arrivato in testa in una campagna elettorale dominata dalla novità della sua candidatura. All’epoca l’ex calciatore era stato molto criticato per la sua educazione di basso livello, che lo rendeva inadatto a ricoprire un incarico così importante come il presidente della repubblica.

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George Weah, successo tra gioia e i problemi del suo legame con Charles Taylor

Dopo la controversa sconfitta del 2005 – secondo George Weah provocata dai brogli  – l’ex calciatore ha mantenuto il suo impegno politico, iniziato con la formazione di un partito, Congress for Democratic Change, di ispirazione conservatrice. Weah è stato eletto senatore della Liberia nel 2009, in un seggio della capitale Monrovia, dove è nato, e poi nel 2011 si era candidato come vicepresidente in appoggio al candidato del suo partito che correva contro Ellen Johnson Sirleaf, uscendo un’altra volta sconfitto. Come racconta Le Monde, l’elezione di Weah ha suscitato grande speranze a Monrovia, specie nei sobborghi più poveri e tra i più giovani. Il calciatore viene da una famiglia molto povera, è cresciuto in una bidonville e molti liberiani – un Paese estremamente povero – lo apprezzano perché lo sentono vicino alle loro storie. La campagna di George Weah si è basata sulla lotta alla corruzione, e sulla promessa di rendere gratuita la corruzione. Al di là della realizzabilità delle sue promesse, c’è una brutta ombra sulla sua elezione. La vicepresidente della Liberia eletta assieme con George Weah è Jewel Howard Taylor, la ex moglie del criminale di guerra Charles Taylor, condannato a cinquant’anni di prigione per crimini di guerra e la morte di migliaia di persone dalla Corte speciale dell’Onu per la Sierra Leone. Jewel Taylor ha iniziato il suo percorso politico durante la presidenza feroce del marito, e negli ultimi tempi si è fatta notare per una proposta di legge che avrebbe condannato a morte gli omosessuali. Ombre inquietanti sulla presidenza Weah, che si è dovuto alleare con la ex moglie di Taylor per conquistare i voti necessari alla vittoria.

Foto copertina: Nicolas Khayat/ABACAPRESS.COM

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