Giada Molinaro venne uccisa il 14 settembre del 2016 a Varese. Morì investita, a 17 anni. Giada camminava sulle strisce pedonali, ma fu travolta da un cuoco di 24 anni che stava andando a prendere la fidanzata alla stazione. A pochi giorni dall’inizio del processo con il rito abbreviato, l’assicurazione ha offerto un risarcimento ai genitori di circa 1 milione di euro. Ma loro no, nessuna cifra vale come la loro Giada. «Non vogliamo rinunciare a costituirci come parte civile — osserva sul Corriere della Sera il papà di Giada, Pasquale, 61 anni — non è una questione di denaro, ma di giustizia. Noi vogliamo avere il diritto di stare seduti in aula e sapere che non abbiamo fatto sconti o compromessi. Vogliamo guardare in faccia il ragazzo che ha investito nostra figlia e il giudice».
Cosa accadde il 14 settembre? Quella sera il cuoco che investì Giada scappò senza prestare soccorso. Fu arrestato, due giorni dopo, dalla polizia.
«Non importa se la cifra è alta — dice Pasquale — dopo il processo faremo una causa, ma oggi non vogliamo quei soldi. Quel ragazzo si è dato alla fuga. Ha investito sulle strisce pedonali Giada senza frenare e non l’ha soccorsa. Poi è andato da un carrozziere e ha raccontato
una bugia, dicendo di aver investito un cinghiale, per non farsi scoprire e sfuggire alla cattura». La madre di Giada ha un cruccio in particolare: «La nostra sofferenza è enorme, però quello che mi fa più male è sapere che quel ragazzo, che poi abita in un quartiere vicino al nostro, non l’ha soccorsa».
Il giorno del funerale i genitori del cuoco Flavio, distrutti, hanno inviato una lettera ai genitori della ragazza. Non l’hanno ancora aperta. Troppo grande, ancora, il dolore.
(foto ANSA)