Gino Strada, Minniti e la visione sociale alla Pablo Escobar

23/09/2017 di Redazione

Gino Strada, fondatore di Emergency, ha definito il ministro Minniti “sbirro”. Ora su Left parla della soluzione alla Pablo Escobar.

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Gino Strada, si è parlato dello “sbirro Minniti” ma sembra che si sia perso il cuore del suo discorso sulla questione umanitaria in Libia. Che ne pensa?
Ovvio, perché ai media non interessa quello che dico ma preferiscono fermarsi sullo “sbirro”. Noi abbiamo fatto un comunicato stampa, tre settimane prima, in cui dicevamo che la politica di Minniti era un atto di guerra contro i migranti. Abbiamo usato esattamente queste parole: “atto di guerra contro i migranti” e quel comunicato non lo ha ripreso nemmeno il giornale delle focolarine… è bastato dire “sbirro”. Questa è la cosa più deprimente dell’informazione italiana.

Ma cosa manca, al di là della politica, per riuscire a raccontare le dimensioni del dramma che si sta vivendo? Mancano gli intellettuali?

Manca l’etica. Mancano i valori e mancano quelle che una volta si chiamavano “le palle”. Mancano etica e valori perché la politica non segue più il principio che poi dovrebbe plasmare la sua azione: in base ai principi si dovrebbero prendere certe scelte. Il caso dei migranti (che ha segnato di fatto la fine dell’Europa: possono andare avanti per vent’anni, gettare centinaia di milioni di euro ma l’Europa è sostanzialmente finita) è un esempio paradigmatico: si è messa in atto la politica “a prescindere”. Se le mie scelte politiche determinano il fatto che alcune persone ci lascino la vita o vengano torturate o vengano stuprate e io non mi occupo di queste cose, che modello di società sto proponendo? La mia visione sociale diventa quella di Pablo Escobar, capisci? Anche lui ha fatto ammazzare non so quante persone in Colombia eppure Medellin in dieci anni si è trasformata da case di fieno e paglia a una città decine di volte più ricca. Non si può prescindere dai principi!

 

Foto copertina: ANSA / MATTEO BAZZI

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