Giorgio Napolitano non sarà ascoltato nel quarto processo sulla strage di via D’Amelio

Giorgio Napolitano non sarà ascoltato in trasferta a Roma, il 14 dicembre, nel quarto processo per la strage di via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino insieme agli uomini della sua scorta.

LA DECISIONE DELLA CORTE D’ASSISE – A deciderlo la Corte di Assise di Caltanissetta che, come riporta l’ANSA, ha ritenuto di avere acquisito già numerosi elementi nel corso delle precedenti udienze sul contesto sociale e politico dell’Italia nel 1992, grazie alle audizioni di testi quali Giuliano Amato, Claudio Martelli, Liliana Ferraro, Pino Arlacchi e altri.

IL PROCESSO BORSELLINO QUATER – La testimonianza di Napolitano era stata chiesta dall’avvocato Fabio Repici, legale di Salvatore Borsellino, nella prima udienza del processo “Borsellino quater”, il 22 marzo 2013, e la Corte aveva inizialmente accolto la richiesta. Nel processo sono imputati per strage Salvo Madonia e Vittorio Tutino, mentre i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci rispondono di calunnia per le dichiarazioni non vere sull’attentato costato la vita a Paolo Borsellino e a cinque agenti della scorta, rese durante la prima fase delle indagini.

(Photocredit copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

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