E il Giornale pubblica il volto del 17enne che ha ucciso Noemi. In prima pagina
15/09/2017 di Redazione
Quando i minorenni sono coinvolti in reati più o meno gravi o, più in generale, in fatti di cronaca, anche se la vicenda che li riguarda non ha rilevanza penale, è opportuno tutelarne l’anonimato ed evitare una loro identificazione per evitare pregiudizi alla loro personalità, dignità e privacy. Lo dicono le regole del buonsenso. E lo dicono soprattutto le regole del codice deontologico dei giornalisti, che rinviano alla Carta di Treviso, il protocollo che disciplina i rapporti tra informazione e infanzia. Sembra però essere sfuggito al Giornale diretto da Alessandro Sallusti, che oggi in prima pagina, a differenza di tutti gli altri quotidiani nazionali e dei principali siti d’informazione, pubblica in prima pagina una foto non oscurata del ragazzo di 17 anni che due giorni fa ha confessato di aver ucciso Noemi Durini, la ragazza di 16 anni che dal 3 settembre era scomparsa da Specchia, in provincia di Lecce.
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IN PRIMA PAGINA IL VOLTO DEL 17ENNE CHE HA CONFESSATO DI AVER UCCISO NOEMI
L’immagine è una di quelle che hanno fatto il giro della rete e mostra il giovane esce dalla stazione dei carabinieri accompagnato da alcuni militari dopo un lungo interrogatorio, nel giorno in cui ammette l’omicidio. È il momento in cui il ragazzo rischia il linciaggio dopo aver sfidato la folla con qualche gesto e smorfia provocatori. In qualche video trasmesso in diretta in tv il volto è spuntato. Ma in quelli registrati è stato sfocato. Lo stesso hanno fatto la carta stampata e il web. L’anonimato e la non identificabilità, in effetti, vanno garantiti per tutti i minori, anche per il reo confesso di un delitto efferato.
(Immagine: prima pagine de Il Giornale)