Pornoggiovani d’oggi

Dopo la panoramica sugli asessuali, ecco i loro cugini più intraprendenti: i maniaci del sesso. Una specialità molto di moda, fra i ggiovani d’oggi, che amano parlarne in maniera molto aperta. Quanto a farlo, non ne parliamo

(La rubtica che svela al mondo la turpe realtà sui tanto vituperati “gggiovani d’oggi”. Per scoprire che, magari, se sono tanto vituperati un motivo vi dovrà pur essere. A cura di Vertigoz)

Un paio di settimane fa avevamo affrontato il fenomeno della asessualità. Oggi parleremo invece del suo opposto speculare, ma non meno patologico, la sessualità. L’abbondanza in rete, e nella fattispecie nei blog, di riferimenti alla patatina e al pisellino e alle loro reciproche combinazioni sembra dare ragione al vecchio adagio secondo il quale tirerebbe più un pelo di sorca che un carro di buoi.

ESEMPI PRATICI – Quando non si ha niente da dire ma lo si vuole dire ugualmente e lo si vuole dire forte e chiaro e al numero più ampio di persone (nell’ipotesi inattendibile e inverificata che il numero di lettori crei un qualche genere di “autorevolezza”) il riferimento alle proprie funzioni sessuali e genitali sgorga automatico come l’amaro della casa dopo la torta della nonna. Con una rapida ricerca su Gugol finisco sul sito di tale Alessia Rossini che con un titolo ad effetto ci introduce, e mai parola fu più appropriata, ad un argomento caldo: le gang bang. Mandate a letto i bambini! L’incipit, che a tratti ricorda quello di Lolita di Nabokov, non lascia adito ad equivoci: Quella sera  ero un po  nervosa..andai in un locale per distrarmi.. avevo voglia di sesso sfrenato.. (Io quando sono un po’ nervoso, pensa un po’, mi prendo uno Xanax. Che scioccarello!) Mi fecero entrare in una stanza dove era visibile dall’esterno.. entrarono numerosi….. ed è bastato un attimo per vedere le patte dei pantaloni slacciarsi e far fuori uscire i membri gia turgidi….ero eccitatissima… ero praticamente circondata tanto da non riuscire a contarli… Ma dopo gli iniziali problemi algebrici e di sovraffolamento (maledizione! sono circondata!) la nostra eroina se la cava niente male: passò la tensione una volta sciolta cominciai a  stabilire i tempi a la durata dei giochi, sono partita in una gang furiosa insieme a mezzo locale. È bello sentire che c’è un forte via vai anche dentro di te…che ti aspettano per fotterti..Uno finisce esce e subito ne entra un altro e senza pietà giù ti stantuffano a dovere..Vedi che ogni uno che arriva ti pone il suo pene dandotene atto di prendertene cura.E cosi uno dopo l’altro un pompino a destra uno sinistra..

ANALISI LETTERARIA – Di questa bellissima descrizione che in un gioco di reverie mi ricorda la madeleine di Proust vorrei sottolineare alcuni punti salienti. In primo luogo l’uso di termini improbabili quali “turgido”, “membro” e “stantuffano” che lungi dall’esistere nella vita reale si trovano solo nella letteratura porno-dozzinale (cos’è che è turgido? un membro ovviamente).In secondo luogo la proposizione che allude al quanto è bello “sentire che c’è un forte via vai anche dentro di te”. Cosa?! Mi sfugge come un via vai possa essere forte, così come non immagino come si possa definire “via-vai” l’attività sessuale con più uomini. Cosa sei, un isola pedonale? Infine faccio notare l’amletica frase “uno che arriva ti pone il suo pene dandotene atto di prendertene cura”. Cosa?! Ti do atto di prenderti cura del mio pene! Ma una bella serata in compagnia del dizionario no eh? Ma le perle letterarie non finiscono qui, Louise-Ferdinand Celine fatti da parte, Henry Miller appendi il pennino al chiodo: Partivo a mitraglietta da sinistra a destra, da destra a sinistra, non finivo più di contarli ero circondata, mentre da dietro a turno si accomodavano dentro di me. Sembra preso della sceneggiatura di Rambo III, ma losignori stiamo parlando di una gang-bang! Partiva a mitraglietta! Rat-ta-ta-ta! Uno strumento che sempre dà, la stessa nota (Rat-ta-ta-ta!). Ma a differenza della canzone cantata da Morandi non si può dire che Alessia Rossini non abbia più amici, non abbia più fans. Mi sentivo lo sfintere dolorante ma eccitata dal fatto che si apriva sempre di più continuavo a prendere membri da tutte le direzioni, ed ordinai ad alcuni e feci capire ad altri che il loro seme non doveva essere buttato in un sacchetto ma bensì erano autorizzati a venirmi sulla parte del corpo che mi gli piaceva ovviamente la più desiderata era il viso oltre al seno. Ovviamente! Come si fa a far capire a gesti, quando si è così indaffarati, che “il loro seme non doveva essere buttato in un sacchetto?” (ma che sacchetto poi? questi vanno al club privé col sacchetto? non serviva per portare a spasso il cane, con la paletta?).

LA FISICA NON E’ UN’OPINIONE – E poi come si fa a “prendere membri da tutte le direzioni”? Una scopata a trecentosessanta gradi? O merda, ne sta arrivando uno da nord-ovest, mozzo cazza la randa e vira a babordo!, spatash. Ti ordino di non buttare il tuo seme nel sacchetto! Lasciamo Alessia col suo sfintere dolarante (sic) e andiamo avanti: Un ragazzo mi chiese se volevo dello champagne gli dissi di si, in me era gia scattata la fantasia.. Eh?! Immaginatevi la scena. La timida Alessia è circondata da una trentina di ossute nerchie e si avvicina questo damerino, che io immagino vestito di tutto punto in giacca e cravatta e farfallino, che le fa: “Cara vuole un po’ di champagne? magari per rinfescare le fauci?” “E lei, sì, uhm, glom, lo gradirei, stonf, anche perché mi duole lo sfintere e potrebbe giovarmi, sbrat.” Cosi mentre avevo un cazzo tra le mani, uno in bocca ed altri in doppia fila, mi attaccai con la bocca al becco della bottiglia e me ne scolai un pò a garganella, poi chiese al proprietario della bottiglia di infilarmela nell’orifizio. Sembra il testo di una canzone dei Prophilax ma forse nemmeno Fabio Pinci arriverebbe a tanto: concepire la penetrazione con una bottiglia di champagne semivuota, o semipiena qualora siate ottimisti, che se da una parte sembra costituire un’inutile spreco (ma come cantava un mio amico “è meglio della sciampagna, è il succo della fregna”) dall’altra pare un quanto mai inappropiato prodotto per le parti intime, non rispettando il naturale ph della vulva. Parti intime che tra l’altro dovrebbero essere occupate, se non ho fatto male i conti, da un sett-undici membri turgidi in doppia fila, tra chi suona il clacson e chi passa col rosso.

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