L’ultimo dibattito TV è stato vinto da Hillary Clinton. Ancora una volta i sondaggi e in commentatori hanno assegnato il successo alla candidata democratica. Donald Trump è stato particolarmente efficace nella prima parte del dibattito, ma alcune sue scivolate, come la difesa imbarazzata sul video sessista o gli attacchi personali a Clinton sono apparsi eccessive. Il momento più memorabile è stato il rifiuto del candidato repubblicano di accettare un’eventuale sconfitta.
Ancora una volta toni aspri e scambi particolarmente accesi hanno caratterizzato il terzo dibattito presidenziale. Donald Trump e Hillary Clinton sono apparsi al loro meglio: più concentrati, più preparati nelle risposte, e un po’ meno disposti ad attacchi personali durissimi, come quelli che avevano reso quasi soffocante il secondo dibattito con le domande dirette del pubblico. Il candidato repubblicano ha però ancora una volta stupito tutti, affermando verso la fine del confronto di non riconoscere l’esito del voto. Dopo le consuete accuse su brogli elettorali e elezioni non regolari, Donald Trump ha rimarcato di non voler concedere la sconfitta in caso di vittoria di Hillary Clinton. Una posizione che smentisce le affermazioni della sua campagna, dal vice Mike Pence a sua figlia Ivanka, e che è diventata il titolo della serata per la maggior parte dei media americani
Il sondaggio istantaneo realizzato dalla rete TV CNN ha rilevato il successo di Hillary Clinton.
L’ultimo dibattito, grazie anche alle domande del giornalista di Fox News Chris Wallace, ha regalato diversi scambi particolarmente accesi. Donald Trump ha rimarcato di voler deportare i bad hombres, i cattivi uomini con ultima parola in spagnola, tra gli immigrati irregolari. Hillary Clinton ha criticato il suo avversario per essersi rimangiato la promessa di costruire un muro nel suo incontro col presidente messicano. La candidata democratica ha attaccato Trump per la sua vicinanza a Putin, parzialmente smentita dall’esponente repubblicano, evidenziando come il Cremlino voglia un pupazzo da manovrare alla Casa Bianca. Alla fine del dibattito, quando Clinton parlava di pensioni, Trump l’ha definita una donna davvero cattiva quando ha ricordato che non tutti hanno il privilegio di nascere con un padre miliardario come il candidato repubblicano. Per Trump è stata la campagna di Hillary Clinton a organizzare le accuse di molestie sessuali nei suoi confronti.
L’astio personale tra i due candidati è molto evidente ormai. Per la seconda volta consecutiva non si sono neppure stretti la mano, e benché in modo meno violento rispetto al dibattito con il pubblico gli attacchi personali sono stati ancora molto duri. La grande tensione tra Hillary Clinton e Donald Trump non si riflette però nei sondaggi nazionali e statali, che a meno di 3 settimane dal voto, mentre centinaia di migliaia di americani hanno già espresso la loro preferenza, rilevano un chiaro vantaggio per la candidata democratica. In questo dibattito Donald Trump non sembra aver fornito una prestazione adatta a ribaltare una situazione così negativa. L’ampio distacco tra i due candidati inquieta i Repubblicani, che potrebbero perdere il Senato conquistato due anni fa.