Sei consigli per farsi notare su LinkedIn

Se si ha intenzione di curare la propria immagine per dare una buona impressione di sè a chi cerca contatti di tipo professionale, gestire bene il profilo dei social network diventa quasi una strada obbligata. È il caso soprattutto di LinkedIn, la rete che raccoglie i curricula e le competenze in ambito lavorativo di oltre 200milioni di persone di tutto il mondo e che può certamente attrarre con più facilità l’attenzione dei potenziali datori di lavoro. Rene Shimada Siegel, fondatrice e presidente di High Tech Connect, società di marketing e comunicazione con sede in California, sul sito Inc.com ha elencato alcuni consigli pratici per rendere le proprie pagine LinkedIn più riconoscibili e interessanti rispetto a quelle di altri professionisti.

 

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IL RIEPILOGO COME TRAILER PERSONALE – Secondo Siegel, in particolare, professionisti e non, al di là delle comuni informazioni sulle esperienze professionali presenti e passate e sugli studi compiuti, dovrebbero essere molto attenti a compilare la sezione del riepilogo presente nel proprio profilo, che rappresenterebbe l’unico spazio disponibile per mostrarci per quello che siamo davvero. In sostanza, secondo l’esperta, quello spazio rappresenta una sorta di trailer personale, capace di colpire più di ogni altro dato inserito i visitatori della nostra pagina. Uno spazioe che può raccontare, ad esempio, nei nostri atteggiamenti e della nostra creatività.

 

 

5 DOMANDE E UN INVITO – Dunque, sono sei i consigli forniti agli utenti di LinkedIn. Cinque di essi consistono in domande alle quali dare una risposta: ‘Cosa hai imparato dal tuo primo lavoro?’, ‘Quale evento o esperienza specifica ti ha fatto scegliere il tuo campo o la tua professione?’, ‘Qual è la cosa più bella che hai imparato finora a scuola o nella vita?’, ‘Chi ti ispira e perché?’, ‘Le persone possono sempre contare su di te per cosa?’. Infine, ultimo consiglio, ogni iscritto al social network nel riepilogi dovrebbe: ‘Descrivere il team (sportivo o non) dal quale si è stati maggiormente influenzati’.

(Fonte foto: archivio LaPresse)

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