I lavoratori di Roma Multiservizi contro Ignazio Marino

Altri guai per il sindaco di Roma, Ignazio Marino. L’inquilino del Campidoglio ha dovuto fare i conti con la protesta dei dipendenti della Multiservizi di Roma Capitale, società partecipata al 51 per cento da Ama ed al 49 per cento da Manutencoop e La Véneta Servizi, che da vent’anni si occupa di pulizia, igiene, manutenzione e sicurezza. Infatti i dipendenti della Multiservizi  sono in stato di agitazione, e ieri hanno scioperato, perché i loro posti di lavoro sarebbero a rischio. Infatti, dall’anno prossimo la gestione dei servizi appena citati, passerà di mano. Ma la soluzione, assicura l’Assessore alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale Alessandra Cattoi, sembra sia in fase di soluzione.

(Fabio Cimaglia / LaPresse)
(Fabio Cimaglia / LaPresse)

LE PROTESTE – I manifestanti hanno dichiarato di voler bloccare la Consip, società per azioni del ministero del Tesoro che si occupa di centralizzare gli appalti e verificare la spesa degli Enti locali, per chiedere «un incontro sia con la maggioranza sia con il sindaco Marino perché non possiamo finire in mezzo a una strada» perché a loro dire sarebbero in ballo i posti di lavoro di 3.800 persone. La vicenda parte dall’ok dato dalla giunta Marino alla relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulle condizioni economiche del Comune di Roma. Con tale decisione il Campidoglio non ha proceduto all’ulteriore proroga dell’appalto alla municipalizzata.

IL CONTRATTO DA 15 ORE SETTIMANALI – La decisione ha sconcertato i lavoratori. Il cinque giugno scorso l’assessore comunale Alessandra Cattoi ha comunicato ai vertici della multiservizi di avallare la proposta del Mef. Le mansioni della società verranno espletate dal Consorzio Nazionale Servizi, Cns, in base alla convenzione con la Consip, ed ai dipendenti restano solo le preoccupazioni, a partire dal tetto salariale. Buona parte degli operatori di Roma Multiservizi ha un contratto di 15 ore settimanali per 10 mesi l’anno. Tuttavia la Spa ha garantito a ciascuno di loro altre 10 ore di straordinario settimanale per arrivare a 800 euro circa. Il timore è che con Cns, il salario possa abbassrsi ulteriormente.

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L’IMPEGNO DELLA POLITICA – I dipendenti si sentono abbandonati al loro destino con le istituzioni che, secondo loro, non hanno dato risposte. L’assessora Cattoi, anche secondo l’opposizione del centrodestra ha quasi sempre schivato le perplessità poste. I dipendenti dal canto loro, sono stati chiarissimi:

Chiediamo alla Giunta di ripensare alla decisione di applatare le attività svolta dalla Roma Multiservizi al Cns e di riformulare un piano B. Vogliamo l’opportunità di non dover lavorare con un datore di lavoro di cui non sappiamo nemmeno il nome e di avere garantiti gli stessi, parametri, livelli, retribuzioni e straordinari

Ignazio Marino, dal canto suo, ha promesso che di risolvere il problema:

«In questo momento economicamente difficile occorre cessare di esasperare gli animi dei dipendenti preoccupati per il proprio futuro. L’amministrazione sta lavorando quotidianamente per salvaguardare i livelli occupazionali di chi oggi è assunto alla Multiservizi […] Se la convinzione di qualcuno è quella che Roma Capitale voglia lasciare a casa dipendenti e famiglie e che sia impossibile intervenire per assicurare la migliore delle soluzioni possibili, allora sarebbe corretto che questo qualcuno si faccia da parte facendo lavorare chi sta riuscendo a risolvere una questione fondamentale come il lavoro e il futuro di migliaia di lavoratori».

Ma qualcuno ha preso le distanze dalle rassicurazioni del sindaco:

Il Mef ha contestato pure i 23milioni di euro dati alle cooperative che gestiscono le case d’accoglienza dei rifugiati ma questo dato non è stato messo in discussione […] Per non parlare dei dirigenti esterni nominati dal primo cittadino contrariamente a quanto previsto dal decreto Brunetta

LE VOCI INTERNE ALL’AZIENDA – Il Tempo ha aggiunto la voce di Letizia Pio, entrata in Multiservizi Roma nel 1995 ed ora coordinatrice:  «La Multiservizi ha chiuso il bilancio 2013 con 3 milioni di euro di attivo, non capiamo per quale ragione l’amministrazione voglia dismetterla». Emanuela, un’amministrativa di Roma Multiservizi, ha aggiunto prima di essere ricevuta ieri in Campidoglio con una delegazione: «Ripeteremo all’amministrazione che vogliamo l’opportunità di non dover lavorare con un datore di lavoro di cui non sappiamo nemmeno il nome e di avere garantiti gli stessi parametri, livelli, retribuzioni e straordinari. Chiederemo alla Giunta di ripensare alla decisione di appaltare le attività svolte dalla Roma Multiservizi al Consorzio Nazionale Servizi (CNS) e di riformulare un piano B».

IL COMUNICATO DELL’ASSESSORE CATTOI – In un comunicato l’assessore Cattoi ha però spiegato che la prossima settimana la questione verrà affrontata con un tavolo tecnico che vedrà protagonisti tutti gli attori in causa, al fine di garantire i posti di lavoro, garantendo che tutti verranno assunti alle stesse condizioni del loro vecchio contratto.

La prossima settimana sarà convocato un tavolo tecnico con Multiservizi, Cns, sindacati e rappresentanti dell’amministrazione capitolina per affrontare nella sede appropriata tutte le procedure e le criticità legate al passaggio di appalto dei servizi di pulizia, manutenzione e trasporto nelle scuole comunali. La strada intrapresa è quella che garantisce il posto di lavoro di migliaia di persone, dal momento che non può ritenersi legittima alcuna proroga al contratto che scade il 31 luglio 2014. Ipotizzare ora di avviare una nuova gara con conseguenti ribassi, certi e molto consistenti nel settore delle pulizie, porterebbe ricadute sociali che invece l’adesione alla piattaforma Consip scongiura. Questa mattina ho incontrato il Presidente di Multiservizi Torreti che ha garantito che durante la prima riunione del tavolo fornirà l’elenco nominale di tutti i lavoratori coinvolti nell’appalto delle scuole. Evidentemente l’amministrazione lavorerà, assieme alle forze politiche, sul futuro complessivo dell’azienda. Il lavoro che ci aspetta nelle prossime settimane serve proprio a risolvere tutte le questioni e a dare serenità agli operatori della Multiservizi. Mi preme ribadire, ancora una volta, che i lavoratori saranno assunti con lo stesso contratto nazionale multiservizi, alle stesse condizioni lavorative ed economiche attuali

All’Assessore ha risposto un dipendente, che ha chiesto di mantenere l’anonimato, secondo cui quelle della Cattoi sono solo parole perché a suo dire l’assessore non è a conoscenza della situazione visto che al momento c’è ancora molta confusione per quanto riguarda le figure che verranno assorbite nella nuova società. Prima si parlava di 1.900 nuovi posti, poi di 2.500. E comunque mancherebbe un’analisi della situazione:

Prima di un annuncio ci vogliono delle analisi. Prima parlava di 1900 nuovi posti di lavoro mentre si scopre che i posti interessati sono 2500. Inoltre certe rassicurazioni non sono suffragate da dati. Non ci sono analisi. Viene solo promesso un tavolo tecnico

Il problema, secondo il dipendente, riguarda il futuro dell’azienda e la solvibilità di Roma Multiservizi.

A livello nazionale si fanno leggi e decreti sugli enti locali in cui si dice che bisogna razionalizzare il sistema delle partecipate. Su società miste come la Multiservizi il presidente del Consiglio ha indicato la strada spiegando che l’alienazione delle azioni pubbliche in società partecipate deve passare attraverso un bando di cinque anni. Qui si sottrae un contratto che vale il 60 per cento dell’attività da un portafoglio di una società che da attiva, come lo è stato negli ultimi 20 anni, diventerà passiva. Ed un privato non compra una società in rosso. Ed anziché puntare al mantenimento di un introito o di un profitto, si leva un contratto, si mettono a rischio posti di lavoro e si ha un’azienda che perde valore.

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