I Lego sono sessisti?

Gli “omini” dei Lego sono costruiti in modo da veicolare i peggiori stereotipi sugli uomini e, sopratutto, sulle donne? Di questo ne è convinta Helen Czerski che, pur dichiarando tutto il suo amore per i mattoncini colorati fin dalla prima riga del suo articolo per il Guardian, storce il naso davanti alla rappresentazione che le minifigure – i pupazzetti con le braccia e le gambe orientabili – darebbero dell’universo femminile e dei ruoli della donna.

Foto: FABIAN BIMMER/AFP/Getty Images
Foto: FABIAN BIMMER/AFP/Getty Images

«I LEGO SONO DIVENTATI QUALCOS’ALTRO» – Ovviamente, sottolinea la Czerski, non è sempre stato così:

Quando ero una bambina, i Lego non avevano nulla a che fare con il genere e maschi e femmine giocavano con gli stessi mattoncini. I tempi sono cambiati: nel 2012 l’azienda ha lanciato sul mercato Lego friends, pensato esplicitamente per le bambine. Tutto  il set giocava sul classici stereotipi femminili, con un sacco di rosa, borsette e rossetti. Ed è stato ancora peggio quando Lego ha spiegato che quel set era il risultato di una ricerca di mercato su quello che avrebbero voluto le ragazzine per giocare con i Lego. La risposta dell’azienda in un certo senso è stata disfattista, perché da quel momento i Lego sono diventati qualcos’altro.

ALPINISTI CONTRO CAMERIERE – E anche le minifigure – che rappresentano diversi personaggi – secondo l’analisi della Czerski non sembrano discostarsi troppo da questa filosofia:

Sono sedici in tutto: le figure maschili includono un poliziotto, un barbaro, un alpinista (molto eroico) e un guerriero. Quelle femminili… […] C’è una “Lady Robot”, una “Ragazza dei Pretzel” una cameriera e una nonna.

 

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I LEGO NON DOVREBBERO ESSERE NEUTRI? – Recentemente Lego ha annunciato il vincitore di un concorso aperto a tutti i fan dei famosi mattoncini per realizzare un nuovo set di minifigure: a vedere la luce sarà un set di Lego-scienziate che dovrebbe riequilibrare un po’ la parità di genere anche tra questi amatissimi pupazzetti in plastica. Ma la considerazione di Helen Czerski è più profonda: la Danimarca, che ha dato i natali ai Lego e che è ancora sede dell’azienda, è considerato uno dei paesi migliori dal punto di vista delle pari opportunità. Ciononostante continua a produrre giocattoli che incarnano il mito del “maschio alfa” e gli stereotipi più tradizionali che ancora circondano le donne.

Ci sono un sacco di giocattoli pensati per essere destinati ai bambini o alle bambine, e penso che la cosa che mi dà più fastidio è che Lego è un gioco neutro […] Tutti dovrebbero avere accesso al mondo creativo e tutti devono poter essere liberi di creare cioè che vogliono: se le ragazzine vogliono costruire un salone di bellezza possono costruirlo con quegli stessi mattoncini che userebbero per montare una locomotiva. E se i ragazzini vogliono costruire una pasticceria invece che una fabbrica sono liberi di farlo. Non c’è nessun beneficio nell’imprigionare le menti giovani.

(Photocredit copertina: Timm Schamberger/Getty Images)

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