I marinai americani fanno causa per Fukushima

La marina americana non ha fornito protezioni contro le radiazioni ai militari inviati in soccorso dopo il disastro di Fukushima, però ha fatto firmare loro un foglio nel quale assolvevano la marina da ogni responsabilità.

A LORO INSAPUTA – Lo hanno capito solo qualche tempo dopo che la distanza dalla centrale di Fukushima e dai suoi reattori che saltavano come popcorn era decisamente pericolosa. Prima nessuno aveva detto niente alle migliaia di giovani militari imbarcati sulla USS Ronald Reagan e sul gruppo navale che l’accompagnava, che sono rimasti 80 giorni nei pressi della centrale esplosa cercando d’aiutare i giapponesi nei soccorsi, senza protezioni e senza controlli medici.

L’ESERCITO LI HA MANDATI AL MACELLO – Poi gli hanno detto di «decontaminare» la portaerei, lavandola con gli spazzoloni e gli hanno fatto firmare un foglio nel quale dicevano che erano in buona salute e che la marina non aveva responsabilità. Di cosa lo hanno capito dopo, quando a decine hanno cominciato a soffrire di patologie tipicamente correlate all’esposizione alle radiazioni. Ma a quei militari non hanno dato nemmeno le pastiglie allo iodio, riservate solo agli ufficiali, pare, e non hanno dato alcuna informazione preventiva sui pericoli ai quali andavano incontro. I militari non sono neppure stati sottoposti ad esami delle urine o del sangue e il registro sanitario è stato compilato senza recare tracce di preoccupazioni per le radiazioni, nonostante le navi americane incrociassero a 10 miglia dalla centrale, distanza molto inferiore a quella del raggio della zona evacuata.

CHIEDONO I RISARCIMENTI AI GIAPPONESI – A due anni dalla tragedia i militari malati hanno deciso di fare causa alla giapponese TEPCO, che a differenza della marina non hanno assolto preventivamente da ogni responsabilità e che ha quella, gravissima e già accertata, di aver nascosto e minimizzato l’estensione dell’inquinamento, comunque nota agli americani che avevano i mezzi per rilevarla anche a distanza. Alcuni di quei militari oggi non sono più militari e non hanno più nemmeno la copertura sanitaria, per altri è difficile farsi riconoscere la causa di servizio, ma più preoccupanti sono le conseguenze per il futuro e i timori per le nascite deformi e altri orrori che potrebbero sopravvenire anche a distanza di anni.

(credits immagine: MASSIMO NESTICO’ – ANSA)

Share this article