I neofascisti che volevano i diamanti di Mokbel
04/07/2014 di Tommaso Caldarelli
Roma, muore ammazzato Silvio Fanella nella sua villa della Camilluccia e torna la Roma Nera, qualcosa di simile alla Banda della Magliana, scrive il Messaggero, con però dei banditi che volevano fare “il salto di qualità” e prendersi il cosiddetto “cucuzzaro”: ovvero, quanto rimaneva del tesoro della super truffa carosello ai danni di Fastweb e di Telecom Italia Sparkle, il biscotto organizzato da Gennaro Mokbel e i suoi che portò nelle casse dell’organizzazione criminale 50 milioni di euro, di cui 26 milioni in diamanti.
I NEOFASCISTI A CACCIA DEL TESORO – Ecco, il tesoro di Mokbel: con ogni probabilità questo volevano i banditi travestiti da finanzieri del commando di Giovanni Battista Ceniti, fascista del Terzo Millennio, già coordinatore ligure-piemontese di Casapound poi “espulso perché non riusciva ad essere in linea con il movimento”: troppo estremista persino per Casapound. Ma sufficientemente interessato ad oro e diamanti da irrompere in casa di Silvio Fanella in zona Camilluccia per una finta perquisizione finita in tragedia: probabilmente il commando di finti finanzieri voleva sequestrare la vittima, Fanella, ritenuto il cassiere di Gennaro Mokbel e dunque “l’unico a sapere”, scrive il Messaggero, “dove sia nascosto il tesoro della truffa Fastweb”. Evidentemente “i conti non tornano” e tra valuta e diamanti mancano ancora all’appello, che poi è l’appello delle casse dello Stato, molti denari.
LA MAPPA DEL TESORO – Nella casa della vittima è stata ritrovata una borsa piena di lacci e di altro materiale che sarebbe dovuto servire, sembra, per portare via il pupillo di Mokbel, il suo “figlioccio” quasi. Ma Fanella ha reagito, ha aperto il fuoco e ha trovato la morte; Ceniti è grave al policlinico Gemelli ed è l’unico che ora potrà spiegare ciò che avevano in mente lui e gli altri del commando, poi dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario premeditato. Il tutto per mettere le mani sul tesoro di Mokbel, quello non impiegato in ville, ristoranti, gioiellerie, yacht, auto di lusso, quadri rari: “Stamo a vive male”, diceva l’ex regista della truffa; “ammucchiamo, ammucchiamo ma non famo mai un c…o co’ ‘sti soldi”. E Fanella, che già due anni fa era sfuggito ad un tentativo di sequestro organizzato in Basilicata solo grazie ad una “massiccia presenza di polizia nel luogo”, ora si è portato nella tomba tutti i segreti sul “cucuzzaro” e sui “sercetti”, i diamanti da oltre 26 milioni di euro che costituiscono il grosso del tesoro di Mokbel.
Edit. – Con un lancio di agenzia in mattinata si apprende che il tesoro che cercava il gruppo di fuoco che ha ucciso Silvio Fanella era precisamente nella casa dell’uomo. I valori sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine.
Oltre 30 bustine di diamanti, ingenti somme di denaro in dollari ed euro, e cinque orologi di gran pregio, uno dei quali un Rolex incastonato di diamanti. Era il ‘tesoro’ di Silvio Fanella, il ‘cassiere’ della banda di Gennaro Mokbel assassinato ieri mattina a Roma in un agguato in casa. I carabinieri del Ros e gli agenti della squadra mobile hanno trovato preziosi e contanti in un appartamento a Pofi, localita’ in provincia di Frosinone. I beni, nascosti in un sottotetto, sono stati sequestrati su ordine della procura di Roma.