La Procura di Roma ha chiesto la condanna a tre anni, un mese e 10 giorni per l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, per le accuse di falso, peculato e truffa alla pena di 3 anni un mese e 10 giorni. Si tratta del “caso scontrini”, relativo all’utilizzo della carta di credito del Campidoglio da parte del chirurgo ed al pagamento di consulenze della onlus “Imagine”.
Il giudizio in abbreviato si tiene davanti al giudice Pierluigi Balestrieri. La requisitoria, con la richiesta di condanna, è stata fatta dai pm Roberto Felici e Pantaleo Polifemo.
L’accusa era partita da una richiesta di condanna a quattro anni e 8 mesi di reclusione, poi ridotta di un terzo per la la scelta del rito, l’abbreviato, da parte dell’ex sindaco dem Ignazio Marino.
I pm hanno citato 56 cene, per circa 13 mila euro, pagate da Marino con la carta di credito. Oltre che la predisposizione di atti per compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che avrebbe procurato alla Onlus un ingiusto profitto di seimila euro. Il Campidoglio nel costituirsi parte offesa con i suoi legali chiede 600mila euro di danni, 100 funzionali e 500mila d’immagine.
(In aggiornamento)