Ikea, svolta gourmet: pronta catena di ristoranti autonoma da store

Le preferite con o senza marmellata di mirtillo? Le storiche polpette Ikea, in futuro, potrebbero essere proposte in varie salse. E non è una battuta: Gerd Diewald, capo della divisione Food dell’azienda, in un’intervista al periodico Fast company, ha lanciato l’idea di una catena di ristoranti separata dagli store dove si vendono i mobili. 

LA NUOVA IDEA DI IKEA

Nessuna sorpresa scomponibile: il cibo che potrebbe essere servito sarà di assoluta qualità e ricalcherà il successo di quello che, attualmente, viene proposto ai clienti dell’Ikea. «Ricaviamo circa 1,8 miliardi di dollari all’anno dal cibo – ha detto Diewald -: in proporzione è solo il 5% dei ricavi dell’azienda, ma dobbiamo anche considerare che il 30% dei nostri clienti entra negli store solo per mangiare. Insomma, le polpette sono le migliori venditrici di divani».

Non è affatto una battuta. Il binomio mobili-cibo fa parte della filosofia alla base della fonazione dell’azienda. Infatti, il primo ristorante in uno store Ikea è comparso nel 1958, soltanto un anno dopo l’apertura della catena. Il fondatore dell’azienda svedese Ingvar Kamprad pensava che, dando da mangiare ai clienti, questi si sarebbero trattenuti per più tempo e più volentieri all’interno del negozio. Se si mangia bene, insomma, si spende anche meglio. 

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Il sogno dei vertici di Ikea è quello di trasformare il marchio in un prodotto spendibile e appetibile anche nel mercato del food. Alcuni esperimenti erano già stati condotti in passato, con ristoranti temporanei aperti a Londra o a Oslo e con risultati tutto sommato positivi.

IL PRECEDENTE CHE HA IMBARAZZATO IKEA

Certo, non saranno permessi scivoloni. Come quello che investì l’azienda di mobili svedesi nel 2013: in quella circostanza, la vendita di polpette fu sospesa a causa del ritrovamento – da parte di alcuni ispettori sanitari della Repubblica Ceca – di carne di cavallo non segnalata all’interno dei prodotti. Furono 13 i Paesi in cui scoppiò lo scandalo, e tra questi c’era anche l’Italia: la carne di cavallo fu trovata anche nelle “Lasagne alla Bolognese”. Non un vero e proprio rischio sanitario, ma una frode sulle etichette. E un insulto alla cucina italiana.

Il lancio di una catena di ristoranti Ikea, dunque, comporterà una maggiore attenzione su tutti questi aspetti. Le polpette e il cibo saranno anche buoni, ma la casa svedese – una volta aperti i suoi ristoranti – dovrà cercare di puntare…sul cavallo giusto.

(FOTO:  ANSA-ZUMAPRESS. © Cristina M. Fletes/TNS via ZUMA Wire)

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