Il corso di sesso con disabili per le prostitute
29/04/2014 di Redazione
Svizzera: Sexcare.ch è una piattaforma che consentirà agli uomini disabili di avere esperienze sessuali. Il sito è stato fondato da Andreas Schürch assieme a Isabelle Koelbl e offre formazione alle donne che lavorano già nel campo della prostituzione: «è più facile sensibilizzare una donna che lavora in ambito della prostituzione rispetto al problema della disabilità rispetto al suggerire ad una badante di fare sesso con i propri assistiti», ha detto Schürch.
SODDISFARE I PROPRI BISOGNI – Daniel Wernli ha 42 anni, è nato con una paralisi cerebrale, si trova su una sedia a rotelle e fa fatica a parlare. Ha difficoltà ad avere rapporti sessuali a causa della tensione del suo corpo e dice che vorrebbe «soddisfare i suoi bisogni» come qualsiasi altro uomo. Il workshop per la formazione delle assistente sessuali si terrà nelle aule del entro per paraplegici di Nottwill e alle donne che parteciperanno verranno spiegate le differenze tra un uomo sano ed uno con disabilità: «l’obiettivo del nostro lavoro è quello di rendere chiaro il fatto che una persona disabile può avere dei rapporti sessuali, proprio come una persona sana», ha detto la Koebl a 20 Minuten. Durante il corso verranno toccati anche argomenti come l’igene e le leggi in materia di prostituzione.
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IL CORSO – Nina, una delle partecipanti del corso ha 25 anni e fa la prostituta. É venuta a conoscenza del workshop attraverso i media tradizionali: «Sono una persona molto aperta e socievole e il mio lavoro umanamente mi dà molto. Quello che faccio viene molto apprezzato e ciò è molto bello. Questo laboratorio mi dà molte informazioni sulla disabilità e su come gestirla». Il workshop costa 340 franchi e ua volta completato i contatti delle donne rimangono sul portale per due mesi. Per Anita Steiner, che si occupa dei rapporti con il pubblico della piattaforma «per una persona disabile è meglio se incontra una prostituta che abbia familiarità con le sue condizioni specifiche» aggiungendo anche che «chi soffre dovrebbe essere messo nelle condizioni di avere la forza e la conoscenza per vivere l’amore, l’erotismo e la sessualità».