«Nessun aiuto per gli alluvionati in Sardegna»

Vi ricordate la proroga dei pagamenti dei tributi per le zone alluvionate in Sardegna? Bene, dite ciao. Non è passata, riferiscono i parlamentari sardi, la richiesta di rinviare il pagamento delle imposte per i contribuenti delle zone devastate dal Ciclone Cleopatra e che ancora non si sono riprese dai danni subiti, né la misura delle agevolazioni dei finanziamenti bancari per la ricostruzione. Stava tutto in alcuni emendamenti, bocciati da Palazzo Chigi con parere contrario. Roberto Capelli (Cd), Mauro Pili (Misto) e Romina Mura (Pd) insorgono contro il no della squadra renziana. E non solo loro.

Sardegna, il giorno dopo l'arrivo del Ciclone

NO ANCHE AI 5 STELLE – Sergio Battelli, deputato 5 Stelle commenta su Facebook: «Siamo all’assurdo in aula. Il Pd presenta emendamenti su alluvione in Sardegna e Rosato (delegato d’aula PD) chiede pubblicamente ai suoi di ritirarli per senso di responsabilità. Noi le buone idee le votiamo infatti voteremo questo emendamento a firma PD, loro che faranno? Al nostro emendamento Corda la maggioranza è andata sopra di circa 16 voti. Questo è il Pd coeso di Renzi…».

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DI CHE SI TRATTAVA – Cosa prevedevano gli emendamenti? Qui, quello avanzato da Corda, che chiede al punto 1:

1. I pagamenti dei tributi e gli adempimenti sospesi ai sensi del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 30 novembre 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 3 dicembre 2013, n. 283, come modificato dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 20 dicembre 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 23 dicembre 2013, n. 300, sono effettuati tra il 24 gennaio e il 31 luglio 2014, senza applicazione di sanzioni e interessi.

Ma ci sono anche quelli avanzati dalla deputata Pd Caterina Pes, sottoscritto anche Romina Mura, Francesco Sanna, Giampiero Scanu, Siro Marrocu, Emanuele Cani, Marco Meloni e Giovanna Sanna. E proprio Pes è intervenuta in aula per esprimere il suo dissenso e stupore sul parere del governo: «Signor Presidente, mi lasci dire prima che noi, come deputati sardi, non possiamo considerarci totalmente soddisfatti di quello che il Governo oggi ci ha detto, perché si trattava di una norma che era già presente nel nostro ordinamento e di cui oggi non si trova traccia, che è stata ritirata, però ha determinato, prima che venisse ritirata, una serie di cose conseguenze nelle azioni della popolazione in Sardegna che, voglio ricordare, vivono una situazione estremamente difficile. Ci sono stati diciassette morti. Voglio ricordare ancora che i danni ammontano a 630 milioni di euro e che il Governo ne aveva promessi 90, molti meno di quelli necessari. Voglio ricordare che queste risorse non sono arrivate, neanche quelle minime che sarebbero dovute arrivare. Allora, noi abbiamo un’isola in ginocchio, voglio ricordare al Governo che non esistono le alluvioni di serie «A» e quelle di serie «B» e voglio ricordare che la nostra gente vive una situazione sociale ed economica terribile, difficilissima e che l’alluvione adesso e prima gli incendi, nella scorsa estate, hanno reso estremamente complicata e di difficile gestione. Allora, concludo, dicendo che, pur non ritenendomi soddisfatta, mi aspetto veramente che la prossima settimana, signor rappresentante del Governo, questa norma sia veramente non solo inserita ma votata e diventi legge al Senato, così come lei oggi ci ha promesso. Veramente, le dico solo questo, noi faremo sentinella e vigileremo tutti quanti i deputati sardi di questo Parlamento e di questa Camera perché questo avvenga».

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(Foto La Presse)

LA FINE DEGLI EMENDAMENTI – Come riporta anche il quotidiano Unione Sarda il primo emendamento non approvato a Montecitorio era stato presentato da alcuni deputati di Cinque stelle (prima firmataria Emanuela Corda, tra cui spunta anche Nicola Bianchi). Bocciato: 195 voti a favore e 227 contrari. Non solo, il no è arrivato anche sul secondo emendamento, quello presentato da Pes come prima firmataria. Lo scarto stavolta è stato più ampio (190 favorevoli e 255 contrari). Come mai? Palazzo Chigi avrebbe annunciato un provvedimento ad hoc che contenga gli interventi necessari, «annuncio – che ricorda il quotidiano sardo – peraltro già fatto quasi un mese fa e ancora inattuato». Cosa prevedeva l’emendamento? «Non solo il rinvio, ma lo stanziamento di 90 milioni di euro per il 2014, della durata massima di due anni, indirizzati agli 80 Comuni sardi colpiti da Cleopatra. Alluvione: la maggioranza tradisce ancora la Sardegna. Non trovare 90mln per dilazione dei tributi è una cosa di cui si debbono vergognare», ha twittato Michele Piras di Sel.

 

Ancora una settimana, un’altra. Davanti a situazioni come quelle di Pasqualino Contu, imprenditore suicidatosi a 48 anni quando la sua azienda fu messa in ginocchio dalla piena del fiume Cedrino. Piazza Pulita raccontò l’isola in crisi e a due passi dalle elezioni regionali.

Stridono le parole del socio d’azienda di Pasqualino alla cronista: «La prima cosa che mi viene in mente la mattina dopo l’alluvione? La faccia di Pasqualino. Pensavo di rimanere ancora con lui ancora un po’ di tempo. E poi toccava a me andar via».

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