Il letargo ti allunga la vita
18/06/2012 di Maghdi Abo Abia
Avreste mai immaginato che il letargo potrebbe nascondere alcuni segreti che potrebbero essere utili all’uomo in caso di malattie cardiache, osteoporosi e distrofia muscolare?
COS’E’ IL LETARGO? – Sciencenews ci spiega che il letargo non significa dormire per sei mesi, ma si tratta di una specie di “congelamento” di emergenza per mantenere i ritmi vitali attivi. Potremmo quasi definirlo uno stato di “coma” interrotto di tanto in tanto per andare a fare i bisognini. La maggior parte degli animali in letargo non mangia e non beve e sopravvive grazie al grasso accumulato nei mesi di veglia. Il metabolismo rallenta, la temperatura corporea si abbassa fino ad arrivare al caso degli scoiattoli dell’artico la cui temperatura arriva quasi a zero.
IL RUOLO DELLA SCIENZA – Quasi non respirano più, il corpo si spegne eppure non muoiono, mentre un uomo se ne andrebbe in poche ore. Perché? E soprattutto, visto che l’uomo a modo suo conosce un ciclo letargico con aumenti e diminuzioni di peso, potrebbe a suo modo sfruttare i cicli degli animali. La scienza ha cercato negli anni di stimolare nelle cavie i problemi tipici degli uomini come infarto e distrofia muscolare per capire come questi possano curarsi e si è scoperto che molto è possibile attraverso il letargo.
IL RUOLO DEL COLESTEROLO – Un esempio arriva dall’orso bruno che va a dormire per molti mesi, conserva un alto tasso di colesterolo ma non sviluppa disturbi cardiaci visto che il colesterolo non si accumula nei vasi sanguigni né problemi alle ossa. Se gli scienziati capissero qual è il meccanismo che governa questo passaggio, questo potrebbe essere usato per gli astronauti e per i bambini con problemi muscolari. La stessa cosa vale per il grasso, il serbatoio di energia di questi animali per i quali è come portarsi dietro un panino, e tanto più grasso riescono ad accumulare, tanto è più facile che sopravvivino all’inverno.
CONTRO L’OSTEOPOROSI – Inoltre il letargo dovrebbe portare problemi ossei come accennato precedentemente, visto la permanenza per mesi nella stessa posizione e senza alcuna attività. Per un uomo sarebbe quasi nocivo visto che gli arti andrebbero ad atrofizzarsi. Questo non succede con gli orsi bruni del nordamerica i quali dimostrano come il letargo non influisca minimamente nella tenuta fisica dell’animale. Anche l’azione delle cellule deputate al mantenimento delle ossa seppur siano meno attive durante il periodo letargico fanno bene il loro dovere.