Paola Carinelli: la nuova capogruppo alla Camera del MoVimento 5 Stelle

L’ASSEMBLEA HA SCELTO – Astenuti due, Artini voti 38, Carinelli 45. La deputata vince sul toscano: sarà vicecapogruppo e poi seguirà a Brescia.

elezione capogruppo Camera movimento 5 stelle 4

BALLOTTAGGIO TRA CARINELLI E ARTINI – Si alzano le mani in sala per ogni deputato. Massimo Artini 22 Paola Carinelli 21, sono quelli che ottengono più voti. «Per quanto quello che non mi è piaciuto è lo stato delle cose, non faccio nessuna colpa ai capigruppo. Le situazioni sono sempre diverse», spiega Artini. Per il capogruppo ci si è focalizzati sul provvedimento senza pensare oltre gli attivisti. Bisogna anche ricordare i 1000 comuni che hanno chiesto la certificazione. Per lui si parte da quello.

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I 5 STELLE E IL LAVORO PER BANKITALIA – Credere che siano stati giusti i momenti clou (come Bankitalia ed invasione aula)? Cosa avreste fatto voi da capogruppo? E ancora come vi comporterete nella conferenza capigruppo? Questa è la serie di domande poste dai colleghi tra cui Riccardo Nuti. Artini parla di un buona proposta in ufficio presidenza: la battaglia di Villarosa per calendarizzare il reddito di cittadinanza. «Il connubio tra azioni eclatanti e gesti precisi da “mazzolare”». Il trovarsi “tutte le volte a fare pubblicità sui gesti” in questo modo “sminuisce” per il toscano le azioni nelle commissioni e in aula. Grillo non sa cosa farebbe in conferenza capogruppo. «Spero che nella pratica riuscirò ad assorbire le caratteristiche necessarie. Io sono sempre stata quella che ha spinto per le zaioni di resistenza passiva. Non ho avuti dubbi su quello che abbiamo fatto, anche il giorno dopo in Affari Costituzionali. Non solo per ostruzionismo ad oltranza ma è comunque la nostra arma. mi spiace che nessuno abbia chiesto sul lavoro delle singoli commissioni e singolo deputato». Carinelli si complimenta per il ruolo svolto finora dai capigruppo: «E’ fondamentale che il capogruppo sia sempre in aula, in modo che si confronti sempre con la Comissione competente. Un capogruppo deve saper tenere il punto quando ha tutti contro». Lo streaming salta però durante le risposte di diversi canidati. Conclude Dadone, tra gli applausi. Inizia la seconda votazione che sceglierà il capogruppo (solo in caso di 50 più uno), altrimenti si va a ballottaggio. Avviene tutto per voto palese.

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I 5 ALLA GRATICOLA – Inizia la graticola con i 5 deputati davanti ai colleghi. La prima domanda è: come migliorare le assemblee? Dadone chiede la puntualità ai colleghi, mentre Lupo parla salta lo streaming. Carinelli inidica di giusto mix: severità e morbidezza senza creare malcontento. Grillo parla di pro e contro già preorganizzati. «Purtroppo – spiega – vengono prese decisioni sulla emotività che su altro». Indica la capacità di autoregolarsi, per fare assemblee “più costruttive”. Artini suggerisce di dare una spiegazione in più sugli odg. «Più che di regolamenti suggerirei di responsabilizzare, questo non vuol dire che non serva qualcuno come moderatore. Ricordo in Sala Regina quando si faceva l’elenco dei punti citati. Ricordo che lo faceva bene Di Battista e purtoppo Zaccagnini (ora ex M5S ndr)».

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LUPO LA MAMMA SIMBOLO – La Lupo «sa incassare bene i colpi. Sarebbe un bel segnale scegliere la Lupo davanti alla Boldrini», ride così Roberta Lombardi che spiega perché ha votato Loredana. Una mamma tenace ed «un simbolo».

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GRILLO LA CARICA – Per Emanuela Corda Giulia Grillo sa far andare la linea politica. «Ha una carica speciale mi ricorda una persona che ha il cognome come il suo».

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DADONE CHE SALVA LA BARACCA – «Noi senza la Dadone in Affari costituzionali saremmo persi quindi non votate la Dadone», interviene così Fraccaro per sponsorizzare la collega Fabiana che salva “la baracca” sempre. «Un punto di riferimento per la Commissione Affari costituzionali che è qui dentro».

CARINELLI L’EUROPEA – Per Carinelli interviene la collega Spadoni che la individua come dialogante e quadrante insieme. «Credo che abbia tutte le caratteristiche per dialogare con diverse anime del gruppo. le Europee sono un passaggio importante credo che sia fondamentale avere una figura presente all’interno della Commissione Politche europee».

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ARTINI IL PEACEMAKER -Per Artini interviene in favore Segoni. «Secondo me, adesso che da diversi mesi siamo quà dentro, ha maturato l’esperienza per replicare le sue doti sul gruppo. Individua i problemi sia in tempo di pace che di guerra». Suggerisce Segoni ricordando quando Artini intervenì nel meet up fiorentino ad arginare le “schegge impazzite”.

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I 5 STELLE SCELTI DALLA CHIAMA -L’audio torna. Artini, Carinelli, Dadone, Grillo e Lupo sono loro i cinque candidati alla successione di Brescia.

SALTA L’AUDIO: GOMBLODDO -Inizia lo spoglio, ma l’audio va da schifo. In pratica non si sente nulla.

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Qui sotto le indicazioni (finora ignorate) della ggente sul canale Youtube:

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RIUNIONE TRA SCHERZI E RISA – «Io ho votato Tavolazzi (uno dei primi fuoriusciti M5s ndr) che è uno della prima ora», scherza Ivan Della Valle, dopo aver inserito il fogliettino nella busta. Alcuni deputati come Frusone sono assenti. «Dicono che io e Fico siamo in guerra. Che ci contendiamo ruoli e cariche che nel Movimento neanche esistono. Oppure candidature impossibili alle europee, visto che noi non ci dimettiamo per candidarci ad altre elezioni. Non tradiamo il mandato elettorale. Io e Roberto siamo fratelli», scrive nel mentre su Facebook Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera, dove posta una foto che lo ritrae con il collega 5 stelle.

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La chiama prosegue…

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ELEZIONE PORTAVOCE MONTECITORIO: LE REGOLE – Si inizia con l’applauso per i colleghi sospesi. Andranno in graticola i primi 5 più votati. Le persone sponsorizzeranno per due minuti il loro voto verso il canidato ideale. La platea potrà fare tre domande (ognuna con risposta entro due minuti). Seguiranno ballottaggio e maggioranza palese per alzata di mano. Ora ogni deputato è chiamato al banco per mettere un nome solo, una sola preferenza, per il capogruppo che verrà. Inizia la “chiama”. D’Ambrosio è assente. Qualcuno scherza. Siamo in  «streaming», ricorda un deputato. In effetti l’audio arriva nitido a chiunque.

guarda la diretta:

L’APPLAUSO SUI SOSPESI – La riunione inizia conmezz’ora di ritardo. D’Inca introduce Brescia che elencherà le regole.

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Oggi l’assemblea dei portavoce MoVimento 5 Stelle alla Camera eleggerà il nuovo vicecapogruppo, che affiancherà il neo capogruppo Giuseppe Brescia e prenderà il suo posto fra tre mesi a Montecitorio. A darne notizia è il gruppo stesso in rete che, in streaming, porrà sulla graticola i candidati.

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I TURNI DEI CAPIGRUPPO – Il vicecapogruppo, a partire dal 31 marzo, affiancherà Giuseppe Brescia, dal 1 aprile nuovo capogruppo al posto di Federico D’Incà, ormai a un passo dal fine mandato. Brescia guiderà il gruppo da aprile a giugno, poi a partire da luglio passerà il testimone al deputato che verrà eletto oggi. Le regole dei 5 Stelle prevedono infatti la rotazione trimestrale dei capigruppo, obiettivo evitare leadership e protagonismi che potrebbero rivelarsi dannosi per il MoVimento. Finora alla guida del gruppo Camera si sono alternati Roberta Lombardi, Riccardo Nuti, Alessio Villarosa, Federico D’Incà. Il prossimo sarà Giuseppe Brescia, eletto dai colleghi nel dicembre scorso. Una sola donna e ben quattro uomini, dunque. Per questo, con ogni probabilità, alla guida dei pentastellati a Montecitorio verrà indicata una donna.

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DUE DONNE 5 STELLE – E chi sono le papabili per la sfida di oggi? Una è Paola Carinelli, l’altra Fabiana Dadone. Sarebbero loro, secondo voci di corridoio, le più accreditate dai pentastellati. E i voti degli assenti? Secondo quanto riportano le agenzie oggi faranno ritorno i 26 deputati sospesi e impegnati nel “Non ci fermate tour”. Paola Carinelli è nata il primo aprile 1980 a Milano. Laureata in mediazione linguistica alla Statale è stata eletta nella circoscrizione Lombardia 1. Dopo esperienze di lavoro nel Regno unito, ha fatto l’addetta export specialmente dall’Italia verso l’Europa dell’Est. Passione per la pallavolo (è una ex giocatrice) è attivista grillina dal 2009. Qui la sua videocandidatura:

Fabiana Dadone ha alle spalle una laurea in giurisprudenza ed è praticante avvocato abilitato al patrocinio. Ha contribuito in associazioni interculturali, favorevole allo ius soli, si è occupata anche di iniziative sulla tratta “delle schiave”. Qui sotto la sua video-candidatura con forte accento su clandestinità e ius soli:

 

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