Il reality show che ti fa diventare pilota

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La casa automobilistica italiana controllata dalla Fiat ha lanciato sul web "Make it your race" una ricerca di asipranti corridori condotta sul web per uno spettacolo televisivo dedicato a giovani desiderosi di diventare campioni professionisti saltando la trafila fatta di licenze, gare, noleggi e speranze

E voi avete mai sognato di correre in una competizione automobilistica? Quante volte vi è capitato di sentirvi come Tommi Makinen o Sebastian Loeb nell’affrontare ad una velocità leggermente più alta del consentito una curva all’apparenza totalmente innocua?



MAKE IT YOUR RACE – Ora Abarth, la costola sportiva del gruppo Fiat, vi permette di mettervi in gioco per dimostrare il vostro “saperci fare” in pista. Parliamo di “Make it your race“, il primo reality show interattivo finalizzato alla scoperta di nuovi talenti ambosessi da mettere alla guida di una vettura del gruppo nel campionato monomarca. In realtà Abarth prevede una sfida su quattro categorie diverse di concorrenti: pilota, paddock girl, designer e story teller. Il concorso, alla sua seconda edizione, è aperto a concorrenti provenienti da 7 paesi d’Europa.



UN REALITY SHOW – Come spiega il regolamento del concorso, parliamo di un format che parte dalla rete per concludersi in un programma televisivo del genere “Scripted Reality Show” articolato su 5 puntate ed una sesta conclusiva. L’obiettivo è quello di raccogliere ragazzi dalla storia il più diversa possibile che possano mettersi in gioco, per usare parole della casa, esprimendo la loro passione nei confronti dello scorpione. Come detto, le categorie sono quattro, ed i concorrenti appunto cercheranno di diventare piloti professionisti, paddock girl, blogger che si occuperanno di raccontare il programma e designer che disegneranno le macchine.

I CONCORRENTI – Partiamo dall’aspetto più curioso di questo reality, ovvero la selezione dei partecipanti. Possono concorrere tutti i maggiorenni patentati residenti in: Italia, Germania, Regno Unito, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Portogallo, Spagna. Condizione imprescindibile, quella per la quale non possono partecipare piloti professionisti o guidatori in possesso di licenza guida racing. La selezione per i piloti è iniziata lo scorso primo marzo e si concluderà il prossimo 15 luglio 2013. Gli aspiranti concorrenti dovranno compilare una particolare “form” e caricare un video con contestuale foto descrizione nella quale si fa vedere ciò che si è capaci di fare.



LA CLASSIFICA ED IL BUONO SCONTO – Il sito poi spiegherà quali sono le prove specifiche da compiere per beneficiare di una migliore posizione in classifica in base a punti assegnati dalla piattaforma in modo automatico, a seconda dell’azione svolta. Una volta scaduti i termini una giuria analizzerà i filmati “vincenti”, filmati che possono essere caricati una sola volta. La loro valutazione si sommerà a quella dei punteggi maturati. I primi cinque classificati di ognuna delle sette “classi”, ovvero gruppi di paesi, passeranno alla fase “casting”, mentre per gli altri resterà il ricordo dell’esperienza e un buono sconto del 15 per cento da spendere nello store on line Abarth.

L’ATTO FINALE DI MONZA – Spieghiamo ora la fase “casting”. A partire da fine luglio e per tutto agosto, i candidati “vincenti” passeranno alla selezione “locale” la quale consta di un mini test drive svolto con diversi tipi di vettura. I migliori 28 finalisti, ovvero quattro su cinque dei sette team, passeranno alla fase televisiva. Le riprese del programma si svolgeranno a Torino mentre la finale del reality show si terrà il 20 ottobre a Monza, con i concorrenti che saranno oggetto di riprese tv e vivranno, sempre usando le parole di Abarth, “una vera e propria esperienza nel mondo delle corse”. I concorrenti frequenteranno corsi di guida, lezioni teoriche e test in strada, oltre a mostrare quello che un “driver” fa fuori dalla pista.

I CRITERI – Ciò significa che verranno selezionati non solo i piloti più bravi ma anche quelli che si dimostreranno più “personaggi”, ovvero coloro che avranno una storia da raccontare, avranno un comportamento particolare o addirittura sapranno bucare meglio lo schermo. E come in ogni reality show che si rispetti ci sarà il momento delle nomination e dell’eliminazione, decisa in maniera inappellabile dalla giuria. Per quanto riguarda invece le prove, la giuria, composta da almeno 3 persone, valuterà i seguenti criteri nella selezione dei concorrenti:

• Abilità tecnica alla guida

• Performance / Spirito competitivo

• Capacità di incarnare naturalmente i valori del brand

• Coolness / Leadership

LA GARA PREMIO – I concorrenti rimasti (ovvero quelli che si salveranno dalla tagliola delle 16 eliminazioni della prima puntata e dalle altre, a numero variabile), potranno scendere in pista con un’Abarth 500 “Assetto Corse”, insieme ai piloti professionisti, nella prova del Trofeo Abarth sul circuito di Monza, gara che si svolgerà in occasione della puntata conclusiva dell’evento, ovvero il 20 ottobre. Il primo dei partecipanti sarà il campione e potrà partecipare ad un evento ufficiale Abarth Racing.

LE REAZIONI SU FACEBOOK – Come è facilmente intuibile, il concorso ed il pensiero di poter partecipare come concorrente ad un reality show di automobilisti del tutto privi di una conoscenza sportiva viene visto, specie dai ragazzi più giovani, come un’occasione per poter sfondare nel mondo dell’automobilismo. Del resto se esiste un qualcosa che supera in fascino il mondo del calcio, questo è il mondo dei motori. Abarth aggiorna sulle modalità di selezione anche sulla propria pagina Facebook ma i commenti non sembrano del tutto entusiasti. Qualcuno ha attaccato sostenendo che con queste manifestazioni non si fa altro che esaltare all’incoscienza i ragazzi i quali, spinti dall’impiego di auto moderne sempre più sicure con tanto di controlli elettronici non riescono più a capire il limite del rischio.

UN PILOTA NON S’INVENTA – Non manca chi dichiara di aver derapato con un’Alfa 156 2.4 per le strade di un paesino. Qualcun altro addirittura sostiene di poter con un po’ di pazzia superare un pilota vero mentre sono in molti a spiegare che la differenza tra un automobilista ed un pilota sta nella capacità di quest’ultimo di comprendere i limiti di una macchina, di sapere fin dove ci si può spingere e di rimanere il più possibile al bordo di quel limite. Del resto non tutti possono essere lo “Stig” di Top Gear, neanche un ragazzo che esce da una selezione televisiva privo di qualsiasi licenza sportiva, quindi “scarico” di esperienze in pista.

COME FUNZIONA DAVVERO? – Ed in sostanza è la riflessione di Carlo, il quale dichiara in modo secco:

.Licenza , affitto GR.N1 o formula start, fai un formula Challenge e con molto meno di 1000 euro ti diverti in tutta sicurezza…..

Cerchiamo quindi di capire insieme cosa ci vuole per diventare un pilota professionista, soldi a parte. Affidiamoci quindi alle indicazioni della Csai, la Comissione Automobilistica Sportiva Italiana. Per diventare pilota è necessario intanto acquisire una specifica licenza. Per i maggiorenni dotati di patente si può chiedere all’Automobile club provinciale la patente sportiva, chiamata licenza. Che ci vuole? Si frequenta un corso nella sede provinciale, senza né costi né esami, dove si imparano i rudimenti della guida sportiva. Poi si presenterà un certificato di idoneità all’attività agonistica ed un certificato di vaccinazione antitetanica. I costi? Fino a 72 euro per il kart e da 70 a 210 euro per l’auto a seconda della licenza scelta e del tipo di macchina.

LA LICENZA – Sappiate poi che nel nostro Paese si svolgono ogni anno 1000 gare per tutte le tasche. E’ necessaria una tuta omologata Fia ed un casco. Poi la scelta è di due tipi: o si corre con un’auto omologata di proprietà, e questa dev’essere preparata secondo i criteri Csai, oppure si noleggia un auto rivolgendosi alle scuderie o a un noleggiatore qualificato, se non direttamente alle case, se si tratta di un trofeo Monomarca. Prima d’iscriversi a una gara agonistica è necessario poi un certificato di idoneità all’attività sportiva agonistica che dovrà essere rilasciato dai Centri di Medicina dello Sport della F.M.S.I, dalle ASL mentre per le non agonistiche basta la patente di guida.

LA SCUOLA DI VALLELUNGA – Se invece volete fare le cose in grande potrete frequentare la scuola federale Csai al circuito di Vallelunga per diventare pilota di vetture formula o di rally. In questo caso il corso, della durata di due giorni, accetta solo piloti dall’età compresa tra 15 e 25 anni con un curriculum agonistico (e qui tornano in gioco le gare private). Le lezioni vertono su

impostazione traiettorie in curva, coefficienti di aderenza, spazi di frenata, sottosterzo e sovrasterzo, evoluzione dell’auto da corsa, aerodinamica, nozioni medico-sportive, regolamenti sportivi, aspetti legali delle competizioni, uso della telemetria e sua interpretazione per la guida e le regolazioni tecniche sulla vettura

con tanto di test in pista e prove su simulatori di vetture “formula”. Ed il supervisore è Giancarlo Minardi. Più che una garanzia, specie se consideriamo che dalla scuola Csai sono usciti nomi come Giancarlo Fisichella, Luca Badoer, Ivan Capelli, Nicola Larini (piloti italiani che hanno guidato una Ferrari di Formula 1). Altri piloti di Formula 1 a frequentare questo corso sono stati Vincenzo Sospiri, Jacques Villeneuve, Enrique Bernoldi, Alex Caffi, Rinaldo “Dindo” Capello, Gianni Morbidelli, Andrea Montermini, Gabriele Tarquini, Max Papis, Domenico “Mimmo” Schiatterlla, Jarno Trulli, Alex Zanardi.

L’AUTO? A NOLEGGIO – Il costo? Come spiega Civitavecchia Sport, il corso base tenuto nel febbraio 2012 per giovani senza esperienza è costato1.600 euro + Iva per i giovani dall’età compresa tra 15 e 21 anni. Da 21 a 25 si è saliti a 2600. Il corso di specializzazione per ragazzi con esperienza agonistica invece è stato di 3100 euro per i minori di 21 anni. Gli altri hanno pagato 4000 euro, a cui va aggiunta come detto l’Iva. Cifre importanti, certo, ma non così tragiche. E per ultimo vediamo quanto costa noleggiare un’auto da competizione. Rallylink ci dà dei prezzi per quanto riguarda la corsa su strada, spiegandoci che per una competizione una vettura, in una gara italiana rally, come ad esempio una 106 FN1, costa 1200 euro per noleggio + 2000 euro di franchigia, mentre per l’assicurazione si paga 0. Quindi con 3200 euro si corre una gara agonistica con una vettura ritenuta di valore, fornita da qualcuno che sa come sistemarla.

C’E MODO E MODO – Con il suo programma di competizione Abarth attira certo l’attenzione di giovani e meno giovani sia perché non ci sono limiti di età sia perché il marchio dello scorpione evoca negli appassionati una serie di suggestioni uniche. Ma certo non si può pensare che un reality sia il viatico d’ingresso al mondo delle competizioni automobilistiche sportive. Il successo va costruito giorno per giorno compiendo forse delle rinunce, ma come si può vedere basta poco per ambire ad un sedile garantendosi il massimo della sicurezza e divertendosi in tutta tranquillità senza dover pagare per andare in pista, girare un video e sperare di essere chiamati. E poi chissà, se avete talento, questo si nota anche in una pista di periferia. Anche perché poi come ha certificato la scuderia Zatti, nel 2010 l’iscrizione al trofeo Abarth costava 7500 euro a stagione.

(immagini di repertorio)