Il senatore Bartolomeo Pepe abbandona il MoVimento 5 Stelle
01/04/2014 di Stefania Carboni
Il senatore Bartolomeo Pepe ha lasciato il gruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Madama ed è passato al Misto. Secondo quanto si apprende, Pepe ha comunicato la sua decisione alla presidenza del Senato con una lettera. Entro questa mattina dovrebbe esserci la comunicazione ufficiale all’assemblea del Senato.
I PRECEDENTI – Pepe, già sfiduciato dal meetup di Napoli il 10 marzo, aveva lamentato di essere vittima di un “metodo Boffo” e c’era stato un duro botta e risposta con il collega napoletano alla Camera Roberto Fico. Pepe aveva rischiato anche l’espulsione, ma in realtà la procedura poi non è mai stata richiesta né avviata. I malumori, però, sono proseguiti.
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IL COAS ECOMAFIE – Uno dei passaggi più cirtici che può ben spiegare l’addio del senatore è la controversa votazione del Gruppo per le nomine alla commissione sulle Ecomafie alla quale Pepe era candidato. Il senatore campano aveva denunciato su Facebook che la votazione per quella commissione fosse stata truccata nell’ambito del suo gruppo: prima c’erano state 7 votazioni, tutte annullate e in tutte Pepe era arrivato primo. Poi, in un’ulteriore votazione, era stato scartato. E lui aveva continuato ad denunciare trucchi nelle votazioni e cambio di regole ‘in corsa’. Pepe ha sempre detto di essere sereno e pronto a “combattere”. E lo ha fatto, in queste settimane, anche dal suo profilo Facebook dove non ha esitato a rivolgersi direttamente a Casaleggio, il ‘guru’ del Movimento, per chiedere di evitare “processi sommari” e invocando “regole certe e immodificabili”. Poi giorni di silenzio, fino alla decisione di lasciare il gruppo oggi.
PEPE SOTTO TORCHIO – Su Facebook e in rete gira un file in pdf che smentisce punto per punto l’impianto di accusa avanzato dal mu napoletano. Esiste perfino un gruppo su Facebook in difesa dell’eletto. Nome? “Il Pepe sotto al torchio” che raccoglie tutte le perplessità della base. Uno dei post più quotati spiega una strana liason tra accusa ed eletti a Roma:
Ed eccolo qui il file pdf, presubilmente siglato dal senatore Pepe e dai suoi collaboratori.
LA MAIL ANONIMA E IL POST SU FB – A seguire nei giorni scorsi non sono mancate altre polemiche. Una di queste era relativa alla lettera anonima che avvisava Pepe di legami parentali e camorra con chi aveva diffuso il comunicato di sfiducia. «Ciao Pepe. Casomai non lo sapessi, ti informo che il sito che ha pubblicato per primo la tua sfiducia, (il 10 marzo ovvero mentre eri coinvolto nelle votazioni per la commissione eco-mafia) è registrato a nome di Massimo Nonno. Ora… Massimo Nonno – prosegue la lettera – è fratello di Marco, consigliere comunale a Napoli tra i più votati alle elezioni del 2011 nelle liste del Pdl (An) ed esponente della destra». Della vicenda noi ne parlammo qui. A ben descrivere il clima a Palazzo Madama è poi un post, diffuso dal collaboratore della senatrice Bottici in cui si criticano (con velenosi toni) la presenza degli esclusi 5 Stelel a Roma. Nel post si parlò anche di Pepe. Il senatore denunciò in pochi minuti il contenuto sulla sua pagina personale. Qualche istante dopo lo spazio personale di Facebook diventò irreperibile. «La mia pagina privata è stata cancellata dopo questo post che riporto in sintesi. Avevo scritto: “che il mio Questore Laura Bottici sarà orgogliosa del suo uomo, della sua dialettica e del modus, per aprire una discussione su quelli che la gente al bar chiama oramai nazistellati, che mi rattrista e mi preoccupa io mi vergogno come senatore e come uomo, SE QUESTO è UN UOMO”». Anche di questa vicenda ne parlammo qui. Ora arriva il saluto al Gruppo anticipato (forse) ieri sera dal senatore stesso sulla sua pagina Facebook. «L’uomo può nascere, ma per nascere deve prima morire, e per morire deve prima svegliarsi». La frase è del filosofo Gurdjieff. Ed è addio.