Il “trucchetto” dei piani tariffari che si rinnovano dopo 28 giorni (e paghi quasi un mese in più)
07/07/2015 di Maghdi Abo Abia
Sorpresa. I piani tariffari ricaricabili per cellulari non valgono più 30 o 31 giorni ma 28, quattro settimane. Una differenza sostanziale perché con questo “trucco” un cliente ora paga una mensilità in un anno, visto che i rinnovi passano da 12 mensili a tredici quadrisettimanali. Per un ricarico sull’utente dell’8 per cento ogni anno.
«IN PRATICA SI AGGIUNGE UNA MENSILITÀ» –
Francesco Avallone, vicepresidente della Federconsumatori ripreso dal Fatto Quotidiano ha spiegato che «la nuova trovata delle compagnie telefoniche è un trucco degno dei migliori illusionisti: a parità di costo e, nella maggior parte dei casi anche a parità di condizioni. In pratica si aggiunge una mensilità». La prima azienda a proporre il ritocco è stata Wind che ha modificato le offerte dedicate ai clienti con sim prepagata con un rinnovo ogni 28 giorni a partire dal 9 marzo 2015. A ruota è toccato a Vodafone che ha annunciato come le offerte Flexi vadano pagate ogni 4 mesi. Tre Italia mantiene le soglie giornaliere e settimanali mentre Tim si è accodata introducendo la novità anche ai piani tariffari precedenti, con un messaggio:
Dal 2/8 costo Mms a 90 cent. Le opzioni si rinnovano ogni 4 settimane al costo attuale. Promo Domenica Gratis, info e recesso dal contratto senza penali al 409162
«LA NOVITÀ IN PIENO PERIODO ESTIVO» –
Secondo Avallone le novità delle compagnie telefoniche «arrivano, guarda caso, nel periodo estivo. È una modalità di comunicazione subdola, dal momento il messaggio annuncia come prima cosa l’aumento del costo dell’Mms e solo in seconda battuta il passaggio del rinnovo delle opzioni da mensile a ogni 4 settimane. E gli italiani, che sono già con la testa alle vacanze, non sono affatto attenti alla giunga delle tariffe. Tanto che nella maggior parte dei casi i clienti non hanno fatto neanche caso al messaggino che hanno ricevuto. Una data che può, quindi, apparire abbastanza strategica per minimizzare le disdette».
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COSA PREVEDONO LE NORME –
Tale rimodulazione tariffaria è legale? La risposta è una sola. Si. I gestori hanno rispettato la procedura prevista dall’articolo 70, comma 4, del codice delle comunicazioni elettroniche, che consente:
una modifica unilaterale delle condizioni comunicando con congruo preavviso, non inferiore ad un mese, le modifiche intervenute e di informare contestualmente gli utenti della possibilità di recedere dal contratto senza penali qualora non trovassero convenienza nelle nuove condizioni
Quindi le compagnie devono avvisare con almeno un mese d’anticipo senza caricare di penali l’utente. Ma ciò porta ad un problema. Tutti gli operatori sono allineati. E questa è un’anomalia, secondo Marco Pierani, responsabile rapporti istituzionali di Altroconsumo: «Così si finisce per distorcere la concorrenza in uno dei rarissimi campi in cui ha funzionato. Ora non si può più dire che quello delle telecomunicazione sia un libero mercato, dal momento che i più importanti gestori telefonici si allineano sempre, quasi in contemporanea, alle promozioni lanciate da un rivale annullando ogni possibilità di risparmio, qualore ci fosse». L’ultima parola spetta all’Agcom. (Photocredit copertina JUSTIN TALLIS/AFP/Getty Images)