Il venerdì 13 più sfigato di sempre

Oggi è venerdì 13, il giorno, secondo la superstizione occidentale, sfortunato per eccellenza: anche se capire perché si pensi questo è davvero difficile. La prima testimonianza di superstizione in questo senso è raccontata a proposito della morte di Gioachino Rossini, deceduto appunto il venerdì 13. Indipendentemente dal motivo, però, oggi rischia di essere un venerdì 13 all’ennesima potenza.

 

 

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SUPER 13 – La maggior parte degli anni, spiega Usa Today, ha 2 venerdì 13. L’anno scorso ne ha avuto solo uno. Quest’anno ne ha avuti tre: 13 gennaio, 13 aprile, 13 giugno: “E’ il massimo che possa capitare in un anno”, dice un matematico addirittura “esperto di venerdì 13”. E non solo, ognuno di questi giorni è distante dall’altro ben 13 settimane. “Se non siete superstiziosi riguardo qualcosa, forse dovreste”, dice Tom Fernsler. “L’ottantasette percento delle persone lo sono. E gli altri sono bugiardi”, dice lo studioso. Se il 13 è il numero imperfetto per eccellenza, per una serie di tradizioni numerologiche che lo vedono arrivare dopo uno dei numeri perfetti, il 12, nemmeno il giorno del venerdì è ritenuto così fortunato. E’ il giorno in cui Gesù è stato crocifisso, ad esempio.

 

SUPERSTIZIONE – Secondo un articolo dell’International Business Times il venerdì 12 è la principale delle superstizioni americane: ci credono l’80% dei cittadini Usa. C’è una specifica fobia, chiamata “friggatriskaidekaphobia” che viene addirittura curata in uno specifico centro terapeutico a Pocopson, Pennsylvania, non distantissimo da Philadelphia. Il presidente Franklin Delano Roosvelt credeva fermamente alla maledizione del venerdì 13, tanto che si rifiutava di prendere treni  o viaggiare nel giorno in questione. “Molti palazzi nelle città non hanno il 13mo piano, ma molte città vanno oltre e evitano di avere una tredicesima strada”, dice ancora il sito.

 

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