Le ragazze musulmane che suonano l’heavy metal con il velo (e sfidano i pregiudizi)
04/09/2017 di Redazione
L’heavy metal, un genere musicale rock nato nel Regno Unito e in voga nel mondo occidentale, suonato da ragazze musulmane con il velo. È quanto accade non in Europa, non a Londra o Berlino, ma in Asia, a Giacarta, in Indonesia, il Paese con la più grande popolazione musulmana al mondo. Nel villaggio di Sanga Jaya, nella remota zona rurale di West Jaya, tre adolescenti nate e cresciute in famiglie di contadini sfidano i pregiudizi e lo stereotipo di un Islam che le vuole sottomesse e coperte, impegnate in una vita domestica. Si fanno chiamare ‘Voice of Baceprot’ (‘Voce del rumore’) e indossano jeans e maglia a maniche lunghe, scarpe da tennis e nello stesso tempo hijab, il velo allacciato al collo che copre spalle e capelli. Firdda Kurnia ha 17 anni e suona la chitarra, Eusi Siti Aisayah, altra 17enne, è la batterista, Widi Rahmawat, 15 anni, è impegnata al basso. I loro brani sono un misto di lingua inglese e indonesiano, e a sorprendere sono soprattutto i temi trattati e le difficoltà vissute per arrivare ad esibirsi.
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INDONESIA, RAGAZZE MUSULMANE SUONANO L’HEAVY METAL CON IL VELO
Nelle canzoni si parla di tolleranza, uguaglianza di genere, ambiente e diritto all’indipendenza. Prima di suonare davanti al pubblico le tre coraggiose ragazze, amiche dall’infanzia, hanno ignorato i divieti dei loro genitori e lo scetticismo di familiari e vicini di casa. Il web le ha aiutate. Grazie ai live postati su Facebook sono riuscite a raggiungere una vasta platea, il social le ha fatte conoscere e le ha dato la possibilità di emergere anche a livello locale. Ma di loro si è oramai accorto tutto il mondo. Lo scorso mese, in occasione del 72esimo anniversario dell’indipendenza dell’Indonesia, si sono esibite davanti a 2mila tra ufficiali governativi, manager e studenti, accompagnate da 50 strumentisti, in ‘The Enemy of Earth is you’ (‘Il nemico della Terra sei tu’), molto popolare nel paese. Sulla loro agenda ci sono ora anche concerti a Londra e Parigi. Dove arriveranno con una chiara idea: l’hijab è la loro identità, il metal il loro genere.
(Foto Zumapress da archivio Ansa. Credit: Donal Husni via ZUMA Wire)