Sacco di m*****, cane, preparati il c***. Sono questi solo alcuni dei commenti che appaiono sulle foto profilo Facebook dei due fermati per l’omicidio di Emanuele Morganti, massacrato a morte fuori da un locale di Alatri, in provincia di Frosinone.
Come se fossero novelli agenti CSI, nel giro di pochi minuti, appena sono stati resi pubblici i nomi dei fratellastri Mario Castagnacci, di 27 anni, e Paolo Palmisani, 20 anni, si è scatenata una virtuale caccia all’uomo.
Basta andare sui gruppi frequentati dai cittadini del paese ed ecco linkati i profili Facebook delle persone. E giù di commenti.
Castagnacci sei un ammasso di obesità ributtante, spreco di spazio mangiafango, buttatelo in una gabbia per cani e sfamateli col grasso di sto lurido porco (rispetto totale ai suini)
Stasera portateli alla fiaccolata vedete come bruciano bene adesso aspettiamo gli altri e facciamo un bel falò bastardi
Uno dei post in questione che riprende i due fermati, ad esempio, ha superato oltre 3 mila condivisioni. Nel giro di poche ore la famiglia Palmisani è stata costretta a lasciare il paese. A raccontarlo alle agenzie lo zio di uno dei due ragazzi fermati. Dolore al dolore, violenza a violenza. Come se non avessimo mai imparato niente. Come se la giustizia la dovessimo fare noi e non il sistema giudiziario italiano. La stessa rabbia e lo stesso clima che si è respirato per il caso di Fabio Di Lello, condannato per l’uccisione dell’uomo che investì sua moglie Roberta.