Un vaso di Pandora pronto ad aprirsi non appena qualcosa dovesse succedere al fondatore di Wikileaks. Una storia che assomiglia sempre di più ad un film di spionaggio.
IL GIORNO DEL GIUDIZIO – Secondo Ben Laurie, esperta di computer che in passato ha svolto consulenze per WikiLeaks, “Julian e’ un tipo sveglio e questa e’ una tattica interessante” cpme racconta al Sunday Times. “Cosi’ facendo spera di aver trovato un deterrente”. Il file – soprannominato dalla stampa britannica ‘Giorno del Giudizio’ – pesa 1,4 gigabytes. Ovvero abbastanza da comprendere una versione compressa di tutto cio’ che WikiLeaks ha rilasciato quest’anno. I documenti contenuti sarebbero poi ‘non-editati”.
SENZA FILTRO – Quindi si tratterebbe veramente di un evento epocale: una loro diffusione potrebbe quindi porre rischi ulteriori visto che nomi e cognomi sarebbero del tutto leggibili. A nulla, fino ad ora, sono poi serviti gli sforzi del ministero della Difesa americano di forzare la serratura del Giorno del Giudizio. ‘Qui non si tratta di un trucco che puo’ essere svelato attraverso un computer’, ha detto Nigel Smart, professore di crittografia alla Bristol University. Nemmeno usando potentissimi processori militari. ‘Ci vuole la chiave’, ha tagliato corto Smart.
COME IN UN FILM – “Nell’arco di un lungo periodo”, ha fatto sapere Assange, “abbiamo distribuito via internet copie criptate del materiale che dobbiamo ancora pubblicare. Tutto quello che dobbiamo fare e’ distribuire la chiave e i documenti si apriranno all’istante’. Insomma, una versione aggiornata al XXI secolo del tradizionale ‘se mi dovesse succedere qualcosa una busta marrone verra’ consegnata al New York Times’. In questo caso, infatti, i files sono gia’ nei pc del New York Times. O del Guardian. O di migliaia di privati cittadini sparsi per il mondo che sostengono attivamente l’organizzazione di Assange.