Cosa c’è da imparare sulla polemica di IOdonna e quegli shorts indossati con disinvoltura

19/07/2016 di Stefania Carboni

Estate, prova costume, diete. Basta cliccare sui siti on line o sfogliare le riviste per trovare migliaia di consigli per provare a sentirvi un po’ come Belen Rodriguez o perlomeno avere il coraggio che sì ci riusciremo anche stavolta a sfoggiare quella mini che abbiamo comprato ai saldi (probabilmente di una taglia in meno e probabilmente sotto effetto di LSD). Pensiamo di riuscire nella nostra impresa, siamo belle motivate ed ecco che su una rivista femminile, su una gallery on line, appare questa didascalia.

iodonna shorts

Già,  Chloë Grace Moretz, celebre attrice di film horror, non è «così magra» da poter indossare quegli «shorts con disinvoltura». Se non avete idea di chi sia sta Chloë sappiate che ha recitato in un film diretto da Martin Scorsese e che  le sorelle Kardashian la temono. E la odiano tantissimo.

IODONNA, GLI SHORTS E IL METRO DI DISINVOLTURA

Ma ahimè secondo gli standard di qualche redattrice/ore la pora Chloë non è magra. Anche se la signorina non sembra indossare una grossa taglia non è chiaro il livello di “disinvoltura” richiesto per gli shorts. Forse quello Ferragni, chissà. Spesso quando si fanno gallery si fanno didascalie un po’ cattivelle per i vip. Ma le lettrici di Iodonna quella «poco disinvoltura» non l’hanno presa benissimo.

Adesso c’è chi promette di scendere in piazza in rigorosi pantaloncini. #estateinshorts è l’hashtag che corre sui social e che viene rilanciato per promuovere un sit-in per chi, con estrema disinvoltura, sfilerà i suoi pantaloncini. Lo lancia Spora:

 

Anche Selvaggia Lucarelli si è schierata dalla parte delle disinvolte. 

IODONNA, CORREZIONI E SHORTS

Davanti alle proteste sui social il magazine ha provato a correggere il tiro, o meglio la didascalia.

La pezza è sembrata peggiore del buco. Poi alla fine il magazine pone rimedio. Così:

Colpo di caldo in redazione!
Abbiamo pubblicato una didascalia inappropriata su Chloe Moretz: nelle intenzioni voleva essere un giudizio sul suo look. Solo sul look! Nei fatti, come Selvaggia Lucarelli e tanti lettori ci hanno fatto notare, è risultato un giudizio negativo sul suo corpo. In altre parole, bodyshaming (sotto l’articolo corretto).
È una disattenzione di cui ci dispiacciamo e che abbiamo corretto subito. Le nostre battaglie contro l’anoressia sono, per fortuna, note.
E parlano per noi.

“Bodyshaming”. Era tutta questione di look. Ancora non è chiaro come gli shorts cozzino con la maglietta nera ma vabbè. Anche qui le lettrici continuano a non apprezzare. «Chiamarla “disattenzione” è un altro grosso sbaglio», commenta Federica. E ancora: «La frase “non è così magra da poterli indossare con disinvoltura” sarebbe un giudizio solo sul suo look e non sul suo corpo?».

L’IRA, IL CALDO E TANTE CARE COSE

La chiudiamo qui? Forse. Il caldo colpisce un po’ tutti. Ci fa arrabbiare come un autista due ore fermo sull’Aurelia e ci fa scrivere cose che potrebbero esser facilmente travisate. Il punto che sfugge però è il reale motivo per cui mezzo mondo si è arrabbiato con IOdonna. Chloë Grace Moretz è una splendida ragazza. Non avrà certo la silhouette di Kate Moss ma somiglia a tanto a noi che siamo fatte a triangolo, siamo botticelliane, abbiano la prima di reggiseno, la quarta, le cosce grosse, le braccia sottili… Siamo splendidamente imperfette come le tizie della pubblicità di una nota marca di beauty care. E siamo stronze. Giustamente stronze perché a noi la disinvoltura non ce la deve insegnare nessuno. Anche se indossiamo una 44. E non abbiamo più 20 anni. “Quando una donna sorride l’abito deve sorridere con lei”. Lo diceva una grande donna che inventò il taglio in sbieco. Quello che permette di avere abiti aderenti per i quali, si sa, ci vuole tanta disinvoltura. Sorridiamo per ogni cosa che indossiamo. La disinvoltura rende le cose belle. Noi comprese. 

 

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