La tragedia di Ischia: sub 13enne e istruttore morti durante l’immersione

14/08/2017 di Redazione

Si sono immersi a 16 metri di profondità in una in una grotta e non sono più riusciti a risalire, probabilmente per il fango da loro stessi sollevato dal fondale, che ha poi intorbidito le acque. Sono morti così ieri, al largo di Ischia, nel golfo di Napoli, una sub 13enne, Lara Scamardella, e il suo istruttore, Antonio Emanato, di 44 anni.

 

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SUB TREDICENNE MUORE CON L’ISTRUTTORE

L’immersione è avvenuta nelle grotte delle Secche delle Formiche, in un tratto di mare tra Ischia e l’isolotto di Vivara. Come spiegano Patrizia Capuano e Nello Mazzone sul Mattino di Napoli, Emanato era considerato uno degli istruttori più esperti. Con la sua allieva è rimasto in acqua per 55 lunghissimi minuti, sui quali è incaricata di far piena luce l’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli. Ad aiutare gli investigatori saranno anche le immagini di una camera ‘go pro’ piazzata sulla muta dell’istruttore, che potrà fornire ulteriori dettagli sull’accaduto. Emanato guidava una spedizione di 6 sub in quello che viene considerato un percorso di difficoltà medio-bassa:

Quattro dei 6 sub sarebbero risaliti, mentre Lara e Antonio sono rimasti negli abissi. E da questo momento che iniziano i 55 terribili minuti nei quali il gruppo arrivato da Bacoli ha perso il contatto con Antonio e Lara, mentre i due cercavano disperatamente di risalire. Pare, infatti, che la 13enne per cause ancora tutte da accertare, sarebbe scesa a 16 metri di profondità e sarebbe entrata in uno degli anfratti, sollevando molta melma dal fondale. Tonino Emanato, allora, avrebbe cercato di portare la ragazzina verso l’uscita, prima che diventasse tutto buio.
Nel tentativo disperato di salvarla – secondo la ricostruzione degli inquirenti – avrebbe anche slacciato le bombole che gli davano ossigeno per darle alla 13enne. Un gesto estremo di altruismo per consentire alla giovane sub di continuare a respirare.

Un tentativo inutile.

(Foto: ANSA/ MAURO IOVINO)

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