La bambina di 15 anni colpita al volto da un proiettile a Ischitella, in provincia di Foggia, è in condizioni gravissime. A spararle, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato l’ex compagno della madre, un uomo di 37 anni che voleva vendicarsi perché la donna lo aveva lasciato. Ed è proprio la donna a offrire uno spaccato familiare inquietante attraverso il suo profilo Facebook.
«Merda, muori schifoso: spero che qualcuno ti ammazzi, non meriti di vivere». Si tratta del primo sfogo della donna, scritto come commento a un articolo che spiegava la vicenda. Poi, nel corso di una conversazione con le tantissime persone che hanno voluto manifestare la loro solidarietà per quanto accaduto, ha voluto esprimere tutto il suo dolore per una tragedia che, a suo modo di vedere, poteva essere evitata.
«Erano in affidamento ai miei – scrive la donna – ed io me lo sentivo che sarebbe successo qualcosa. Nessuno mi ha dato retta. Dov’erano i miei a cui i servizi l’avevano affidata? Non doveva prendere il pullman visto che c’erano delle denunce in corso: dovevano accompagnarla loro a scuola». La situazione familiare, infatti, era piuttosto complessa: la ragazzina, infatti, era stata data in affidamento ai nonni dai servizi sociali.
La donna, ora, accusa anche loro: «Mi avevano assicurato – scrive sempre su Facebook – che la bambina stava bene da loro. E ora, invece, è in coma farmacologico. Era la mia unica stella, ascoltate la mia preghiera!».