Due ragazzi lo scorso venerdì hanno impedito un attentato suicidio all’interno di una moschea nella città di Dammam, in Arabia Saudita, sacrificando la propria vita. I due, Mohammed Hassan Ali bin Isa e Abdul-Jalil al-Arbash, erano addetti alla sorveglianza del luogo di culto. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis.
I due uomini hanno bloccato un attentatore suicida coperto come se fosse una donna. I due, come spiega Buzzfeed, hanno bloccato l’uomo impedendogli l’ingresso. In quel momento l’attentatore suicida, definito dall’Isis un “soldato del califfato”, si è fatto saltare in aria nel parcheggio della moschea uccidendo i due giovani ed un terzo uomo presente con loro. Il momento dell’esplosione è stato ripreso da una telecamera interna alla moschea stessa:
لحظة التفجير الارهابي الذي استهدف مسجد العنود في الدمام .. #تفجير_العنود pic.twitter.com/Em9kbyuwZe
— mohammad boland (@mohadboland) 29 Maggio 2015
L’opinione pubblica saudita ha elevato i due ragazzi a rango di eroi nazionali per il loro sacrificio che ha permesso di salvare la vita di decine di altri fedeli. La madre di Abdul-Jalil al-Arbash, Kowther al-Arbash, reporter di Al Jazirah, giornale saudita, ha definito il figlio un “martire” che ha preferito andare incontro all’attentatore piuttosto che fuggire via.