ISIS, ora per gli Usa l’attacco di terra non è più un tabù

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Il generale Martin Dempsey sostiene la necessità di truppe

Martin Dempsey, attuale Chairman of the Joint Chiefs of Staff ha detto che consiglierà l’impiego di truppe americane contro lo Stato Islamico in Iraq.



I BOOTS ON THE GROUND – Martin Dempsey è il generale più importante degli Stati Uniti e oggi si è espresso in favore  di un intervento sul terreno delle truppe americane contro l’ISIS, almeno in Iraq. Secono Dempsey gli attacchi aerei americano non dovranno seguire il modello di «shock & awe», perché l’ISIS è organizzata in maniera molto diversa dall’esercito iracheno.



L’IMPEGNO AMERICANO AUMENTA – I bombardamenti americani di oggi, i primi nei pressi di Baghdad, confermano un aumento dell’impegno bellico americano già evidente nei giorni scorsi, ad essere colpite sarebbero state della «posizioni militari» dell’ISIS, ma è chiaro che potrebbe servire di più, soprattutto per sloggiarli da città come Falluja o Mosul, dove rischiano di rintanarsi senza che le truppe irachene o i peshmerga curdi li possano rimuovere senza fare troppi danni.

S’ASPETTA IL GOVERNO DELL’IRAQ – A motivare gli americani è anche la lentezza esasperante della politica irachena, oggi il nuovo presidente ha visto respinte dal parlamento le sue nomine per la carica di ministro della Difesa e per quello dell’Interno, due dicasteri chiave per la lotta all’ISIS e all’estremismo armato in generale. Un ritardo che ovviamente va a vantaggio dell’ISIS, che approfitta della mancanza di una chiara strategia irachena, anche se ormai è chiaro che si sia arrivati al tutti contro il califfato, manca ancora l’impulso maggiore, quello che potrebbe venire da una mobilitazione proposta e alimentata dal governo locale.