«Ismaele si è fatto legare alla croce per farsi interrogare»

Il Messaggero di oggi riporta alcuni stralci della confessione del killer di Ismaele Lulli, sgozzato domenica scorsa da due “amici” perché ritenuto colpevole di tradimento

I FATTI E LA CONFESSIONE

Così Igli Meta, il 20enne che ha confessato l’omicidio

«Ismaele si è fatto legare alla croce, senza opporre resistenza, perché l’avevo convinto che era giusto che si sottoponesse al mio interrogatorio. Volevo fargli confessare il tradimento con la mia fidanzata Ambera. È così è andata. L’ho ucciso io, con due fendenti alla gola. E quando l’ho fatto, ho chiuso gli occhi» […] Marjo Mema, l’altro albanese di 19 anni, accusato di concorso in omicidio, stando al suo racconto non ha partecipato attivamente al delitto. «Però era lì con me»

A far scattare la follia, la gelosia

«Tempo fa un amico mi aveva rivelato che la mia ragazza (una studentessa macedone di 19 anni, con la quale sta da tre anni), mi aveva tradito. L’ho chiesto direttamente a lei più e più volte: prima negava, poi però ha ammesso dei tradimenti. All’inizio non ho voluto sapere chi fosse il ragazzo, poi invece me lo sono fatto dire. Era Ismaele». […] «Lo volevo solo spaventare, non ho fatto niente di premeditato» , ha spiegato al pm. «La mia era una messinscena, mi sono portato in macchina il nastro adesivo, dei guanti, una bottiglietta d’acido, il coltello di 20 centimetri che mi ha regalato mio nonno. Volevo inscenare un interrogatorio. Gli ho detto: mi devi rispondere con sincerità, non ti farò del male. E così ha acconsentito a farsi legare. Inizialmente gli ho legato solo il busto al palo di ferro della croce, lui era seduto sulla pietra della base. Aveva le mani libere» […] «Marjio era presente, ma non faceva niente. Io continuavo a chiedere a Ismaele di confessare che aveva una tresca con Ambera, lui negava», spiega. «A quel punto ho tirato fuori il coltello, per fargli paura. Non lo sfioravo nemmeno, glielo avvicinavo alla faccia e basta. Ma lui continuava a negare. Allora gli ho dato una ginocchiata in faccia e un pugno. Si agitava, quindi gli ho legato anche le mani con il nastro isolante. Finché mi sono portato dietro di lui. Non so cosa mi è preso, ho chiuso gli occhi e gli ho tirato due fendenti alla gola» .

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