Sempre più italiani vanno via dal nostro Paese. Continua a crescere il numero di nostri connazionali che decide di andare a vivere all’estero. A rilevarlo è l’Istat in un rapporto su migrazioni internazionali e interne della popolazione residente in Italia. Secondo l’istituto nazionale di statistica le cancellazioni dall’anagrafe per l’estero di cittadini italiani nel 2015 sono aumentate del 15% rispetto all’anno precedente, passando da 89mila a ben 102mila unità. Nello stesso periodo si è ridotta invece del 6% l’uscita di cittadini stranieri dall’Italia, passando da 47mila a quota 45 mila. Gli emigrati di cittadinanza italiana nati all’estero ammontano a oltre 23 mila: il 55% torna nel Paese di nascita, il 37% emigra in un Paese dell’Unione Europea, il restante 8% si dirige verso un Paese terzo non Ue.
Le principali mete di destinazione per gli emigrati italiani sono il Regno Unito (per il 17,1%), la Germania (16,9%), la Svizzera (11,2%) e la Francia (10,6%). Gli italiani rientrati dall’estero nello stesso anno sono stati invece 30mila, e provengono più frequentemente da Germania, Svizzera, Brasile e Regno Unito. I due flussi danno dunque origine ad un saldo migratorio negativo dei soli cittadini italiani di 72mila unità.
L’Istat ha anche indicato come sostanzialmente stabile rispetto al 2014 il numero di immigrazioni, cioè le iscrizioni all’anagrafe dall’estero: nel 2015 sono stati 280mila, e nove su dieci riguardano cittadini stranieri, provenienti da 176 Paesi differenti e con 177 diverse cittadinanze. Tra i flussi in entrata, la cittadinanza più rappresentata è sempre quella romena, con 46mila iscritti, seguita dalle comunità marocchina (con 15mila iscritti), cinese (15mila) e bengalese (12mila). In rapporto al numero di residenti, le province da cui hanno origine i più rilevanti flussi in uscita di italiani sono quelle siciliane e quelle al confine nord del Paese.
(Foto da archivio Ansa)