Al 1° gennaio 2017 si stima che la popolazione ammonti a 60 milioni 579mila residenti, 86mila unità in meno sull’anno precedente secondo il report di Istat sugli indicatori demografici. La natalità conferma la tendenza alla diminuzione: il livello minimo delle nascite del 2015, pari a 486mila, è superato da quello del 2016 con 474mila. I decessi sono 608mila, dopo il picco del 2015 con 648mila casi, un livello elevato, in linea con la tendenza all’aumento dovuta all’invecchiamento della popolazione. Il saldo naturale (nascite meno decessi) registra nel 2016 un valore negativo (-134mila) che rappresenta il secondo maggior calo di sempre, superiore soltanto a quello del 2015 (-162mila). Il saldo migratorio estero nel 2016 è pari a +135mila, un livello analogo a quello dell’anno precedente ma, rispetto a quest’ultimo, è determinato da un maggior numero di ingressi (293mila), e da un nuovo massimo di uscite per l’epoca recente (157mila). Il saldo naturale registra nel 2016 il secondo peggior risultato storico (-134mila), superiore soltanto a quello del 2015, che per ora è da considerarsi come eccezionale (-162mila). A differenza del 2015, tuttavia, quando a incidere negativamente sulla dinamica naturale risultavano sia il calo delle nascite sia l’eccezionale aumento dei morti, il deficit naturale del 2016 si può ascrivere soprattutto a una nuova riduzione della natalità. Il record di minimo delle nascite del 2015 (486mila) è stato superato da quello del 2016, pari a 474mila. Negli ultimi dieci anni la popolazione residente ha accresciuto il suo livello d’invecchiamento (Figura 3). Al 1° gennaio 2017 i residenti hanno in media un’età di 44,9 anni, due decimi in più rispetto al 2016 (corrispondenti a circa due mesi e mezzo) e due anni esatti in più rispetto al 2007.
Foto copertina: Ansa/polizia