Gli ultimi dati Istat ed Eurostat rielaborati dal Centro Studi segnalano nuovi record di italiani emigrati all’estero. Il numero di espatriati è sensibilmente aumentato rispetto a dieci anni fa. E il boom di fughe dai confini nazionali riguarda tutte le fasce di età, soprattutto quella degli over 40. Ne parla oggi Repubblica in un articolo a firma di Filippo Santelli.
Secondo l’Istituto nazionale di statistica nel 2016 (è una stima) si sarebbero trasferiti in terra straniera ben 115mila persone. Non si stratta solo di professionisti o imprenditori, ma anche di lavoratori meno qualificati, che se ne vanno in Cina, America Latina o Paesi del Golfo. Ad emigrare di più sono i giovani, studenti o laureati. Ma la crescita riguarda anche gli italiani tra i 40 e i 50 anni. Tra il 2008 e il 2014, secondo il Cna, sarebbero raddoppiati da 7.700 a 14.300. E la percentuale di persone con titolo di studio alta è doppia rispetto alla media nazionale. Diverse le destinazioni:
Meno Londra e Berlino, calamite per 20enni. Più geografie fuori dal raggio Ryanair, ma ad alto potenziale di crescita, come Cina o Sudamerica. O Paesi alla ricerca di competenze professionali pronte. Ai nostri medici e ingegneri sia la Germania che i Paesi del Golfo offrono ponti (e stipendi) d’oro. Un flusso di persone istruite, il 31% è laureato, il doppio della media nazionale. Un esodo scattato con la crisi, ma che, nota la Cna, aumenta anche ora che l’Italia ha ritrovato una (mini) crescita: «Non c’entra più la congiuntura, è il nuovo standard».
Tra 2008 e 2014 il numero degli ‘expat’ di 15-29 anni sarebbe aumentato del 64%. Sarebbero invece aumentati del 50,2% gli emigrati di 30-39 anni. Addirittura +84,6% per gli espatriati di 40-49 anni e +56,6% per la fascia 50-63 anni.
(Foto: ANSA / GIORGIO BENVENUTI)