Alla Camera dei Deputati via libera al ddl cittadinanza che introduce uno ius soli ‘temperato’. L’Aula di Montecitorio ha detto sì alla nuova legge con 310 voti favorevoli, 66 no e 83 astenuti. Ora il testo passa al Senato per l’approvazione definitiva. I deputati della Lega Nord, contrari al provvedimento, hanno urlato «Vergogna!». Quelli del Pd hanno invece applaudito. Al voto finale si sono astenuti i deputati del Movimento 5 Stelle, mentre contro il testo hanno votato quelli di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
La proposta di legge cominciò ad essere esaminata dalla commissione Affari costituzionali della Camera a giugno 2013, ha poi subito diverse modifiche rispetto al testo originario. La proposta approvata oggi prevede due nuovi modi di acquisto della cittadinanza italiana: per ius soli temperato e per ius culturae. Se il testo verrà confermato al Senato potranno richiedere la cittadinanza i minori figli di genitori stranieri di cui almeno uno sia in possesso di permesso di suggiorno Ue di lungo periodo ed il minore che abbia fatto ingresso in Italia entro i 12 anni, o vi sia nato, e abbia concluso almeno un ciclo scolastico nel nostro Paese. Ad oggi è prevista l’acquisizione della cittadinanza solo per jure sanguinis (per i nati nel nostro Paese da almeno un genitore italiano) e, in alcuni casi molto limitati, per ius soli. È il caso, per esempio, per i nati da genitori ignoti o apolidi.
«Non posso nascondere oggi – ha detto alla Camera il deputato Pd Khalid Chaouki – l’emozione e l’orgoglio per questa dichiarazione di voto a nome del Partito Democratico su un provvedimento che non esagero a definire un tassello fondamentale per il futuro del nostro Paese dopo 23 anni di attesa: la riforma della legge sulla cittadinanza per i bambini nati o cresciuti in Italia». Si tratta – ha dichiarato Chaouki – di «una norma di civiltà che riconosce a chi è nato e cresciuto nella penisola di potersi finalmente riconoscere cittadino a pieno titolo». Diversa la posizione di Forza Italia. «Il ddl sulla cittadinanza investe gli equilibri sociali e il futuro del nostro Paese. In Commissione e in Aula, noi di Forza Italia ci siamo perciò impegnati per far valere un principio che riteniamo ben più valido di quello presentato dalla sinistra: il principio che noi sosteniamo è quello dello ius culturae in cui un ruolo importante è svolto dalla scuola, intesa come fattore imprescindibile di integrazione», ha affermato in una nota la deputata Elena Centemero, responsabile scuola e università di FI.
(Foto di copertina: Alexandra Beier / Getty Images)