Jean Lassalle, uno dei candidati più particolari dell’Eliseo

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L'uomo dei Pirenei è stata una delle candidature più strambe di questa corsa E i francesi lo conoscono molto bene

Mentre il mondo discute di Macron e Le Pen c’è stato un candidato all’Eliseo, che ha spiccato a suo modo fra gli undici in corsa: si chiama Jean Lassalle. Ha totalizzato l’1,2 per cento di voti raccolti ma, nonostante il scarso risultato, è già famoso di suo. Deputato della quarta circoscrizione dei Pirenei Atlantici dal 2002, Lassalle spesso ha scatenato l’ironia dei suoi colleghi per i suoi interventi in aula.



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(dall’1.52 inizia il pathos)

Uno dei momenti più virali della sua carriera è stato quando il deputato si è alzato in piedi e si è messo a cantare nell’emicilclo. Il leader di Resist!, presidente del Parco Nazionale dei Pirenei (1989-1999) e del Comitato dipartimentale del Turismo Pyrénées-Atlantiques,  ha difeso da sempre l’idea di «proteggere senza vietare». Tramite la sua Collectif national des racines et des hommes (CNRH)  ha bollato il sistema dei parchi nazionali come uno strumento di acquisizione dei territori e finanziamento sulla natura, a scapito degli abitanti. Il CNRH ha denunciato la politica di gestione del territorio e sostiene la gestione condivisa del bene comune a favore della “popolazione autoctona”. Ma se la sua fissa è difendere il mondo agricolo è un po’ particolare su altri temi. Lassalle per esempio si è dichiarato contrario alle unioni gay e ha scatenato polemiche durante una sua visita in Siria dal presidente Bashar Assad.



IL PROGRAMMA DI JEAN LASSALLE  PER L’ELISEO

Decisamente poco europeista. Tra le sue proposte spicca l’interruzione della negoziazione dei trattati di libero scambio. E poi:

Qui tutto il programma per intero. Anche se Lassalle ha superato i 400 mila voti rimane a suo modo nel cuore dei francesi. Montagne o no a parte.